il caso

Cospito, se rifiuta gli integratori sarà ricoverato in ospedale

L’anarchico 55enne è da 108 giorni in sciopero della fame contro il 41bis. Il ministro Tajani: «Il 41bis non si tocca, serve per sconfiggere mafia e terrorismo»



MILANO. I medici di Opera e il Tribunale di sorveglianza di Milano, presieduto da Giovanna Di Rosa, stanno cominciando a valutare l'eventuale trasferimento di Alfredo Cospito dal centro clinico del carcere milanese al reparto di medicina penitenziaria dell'ospedale San Paolo.

L'ipotesi di un ricovero ospedaliero, da quanto si è appreso, è realistica laddove il 55enne, da 108 giorni in sciopero della fame, dovesse proseguire a rifiutare anche gli integratori. La loro prolungata interruzione potrebbe portare a una crisi cardiaca e alla necessità di trattamenti salva vita. Al momento i suoi parametri sono compatibili con la detenzione.

Cospito, che da ottobre non tocca cibo per protestare contro il 41bis, da qualche giorno va avanti ad acqua, zucchero e sale e ha fatto pervenire al Dap una dichiarazione nella quale esprime la volontà di non procedere con l'alimentazione forzata, nel caso in cui le sue condizioni peggiorassero a tal punto e fosse incosciente.

Al momento è comunque lucido, cammina, si regge in piedi. Nei suoi confronti c'è massima attenzione da parte del personale sanitario del carcere milanese e dei magistrati di sorveglianza Giovanna Di Rosa, presidente della sezione, e Ornella Anedda, preposti a tutelare le condizioni dei detenuti e a garantire i loro diritti, tra cui quello fondamentale della salute. I giudici, infatti, quotidianamente ricevono una relazione sullo stato di salute di Cospito.

Prosegue intanto il dibattito sul 41 bis. "Il 41 bis non si può toccare in questo momento, perché bisogna ancora sconfiggere mafia e terrorismo", ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto se è possibile aprire una riflessione sul 41 bis in seguito al caso di Alfredo Cospito. "È assolutamente indispensabile continuare ad avere il 41 bis, come strumento di garanzia per la sicurezza dello Stato", ha aggiunto. "C'è un'escalation, un attacco contro lo Stato italiano portato non solo all'interno dei confini nazionali ma da un'internazionale anarchica contro tutte le sedi diplomatiche del nostro Paese", ha detto il vicepremier: "Abbiamo innalzato il livello di sicurezza, ora bisogna lavorare per difendere lo Stato di diritto da chi vuole sconfiggere un sistema democratico dove chi commette un reato, dopo essere stato processato, deve essere condannato per aver commesso dei reati gravi, come è il caso del detenuto Cospito".













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