Haiti: Msf, ancora piccoli villaggi non sono stati raggiunti

Paese già in difficoltà prima del sisma che ha fatto 2.200 morti

ROMA


(ANSA) - ROMA, 25 AGO - Una "ondata di aiuti internazionali" è giunta ad Haiti per sostenere la popolazione colpita dal terremoto del 14 agosto, una scossa che ha procurato oltre 2.200 morti e quasi 10 mila feriti. Strutture pubbliche e private, insieme alle ong, si sono messe subito al lavoro per curare i feriti ed assistere i senza casa, "ogni attore ha fatto e sta facendo del proprio meglio". Sebbene "la fase dell'emergenza sia finita", ci sono ancora villaggi, piccoli centri in zone inaccessibili, che non sono ancora stati raggiunti e dei quali non si conoscono eventuali danni ad abitanti o a case. A fornire un quadro della situazione attuale del paese danneggiato dal recente terremoto è Alessandra Giudiceandrea, capo missione di Medici Senza Frontiere ad Haiti. "Una situazione che resta critica per gli haitiani e che - precisa all'ANSA - il terremoto ha solo aggravato. Infatti è arrivato in un momento non facile per Haiti. Da mesi a causa dei conflitti politici, la popolazione era già in estrema difficoltà, era carente di cibo e di sostentamento. I problemi strutturali restano con in più i gravi disagi dovuti al terremoto". Il principale ostacolo ai soccorsi resta l'inaccessibilità delle strade, "in alcuni casi è necessario ricorrere all'elicottero. In questo modo - afferma Giudiceandrea - non è facile arrivare a tutti. Per fortuna, nei villaggi dove siamo arrivati di recente c'erano pochi feriti. Ma temo che ci siano altri villaggi dove nessuno è arrivato. Fra l'altro - sottolinea ancora - i soccorsi si sono concentrati nelle grandi città, perché più facilmente raggiungibili e questo ha creato anche delle tensioni sociali. Sull'unica strada nazionale facilmente percorribile ci sono state violenze, convogli carichi di aiuti umanitari che sono stati bloccati da chi si sentiva scavalcato e non aiutato". I soccorsi post-terremoto sono stati immediati, anche da parte del governo: "Sono testimone del fatto che dopo un'ora e mezzo dalla scossa è stata allestita un'unità di crisi della Protezione civile. C'è una grande collaborazione, anche se manca un vero e proprio coordinamento degli interventi, che è difficile in queste situazioni per i tanti attori presenti. Questo crea problemi di efficienza". (ANSA).













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