Il viaggio di Yao, Sy torna alle origini

Dal 4 aprile la storia di un ritorno che è anche una riconquista

ROMA


(ANSA) - ROMA, 3 APR - "Il destino è Dio che passeggia in incognito". Una frase detta da un saggio anziano sotto il cielo stellato dell'Africa racchiude il senso più profondo de Il viaggio di Yao, il film diretto da Philippe Godeau con Omar Sy e il giovane e bravissimo Lionel Basse, in sala dal 4 aprile con Cinema di Valerio De Paolis. E il destino del protagonista interpretato da Sy - il famoso attore Seydou Tall di origini senegalesi che ora vive in Francia e torna a Dakar dopo tanti anni a presentare il suo libro - è il piccolo Yao, un bambino che fa un viaggio di quasi 400 chilometri per incontrare il suo idolo. E Tall che ormai grazie al successo è "diventato bianco" rimanendo nero solo all'esterno - come lo snack Bounty dice saggiamente Yao - sente impellente il bisogno di riaccompagnare il ragazzino al suo villaggio: un ritorno faticoso ma assieme divertente che è anche una riconquista delle sue origini, della sua "africanità" e del suo essere uomo e padre.













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