Non sono nulle nozze 'separato in casa'

Ribaltato verdetto del Tribunale ecclesiastico

ROMA


(ANSA) - ROMA, 26 NOV - Niente da fare per sedicenti 'separati in casa' che sostengono di non aver mai avuto nulla a che fare con il coniuge e di essersi limitati a convivere sotto lo stesso tetto, senza altre implicazioni, pretendendo in forza di questo 'menage' l'annullamento del matrimonio celebrato in chiesa e durato più di tre anni. La Cassazione ha infatti detto 'no', come già fatto dalla Corte di Appello di Perugia nel 2017, alla convalida dell'annullamento ottenuto da un marito, Efisio B., che aveva convinto i giudici ecclesiastici che le sue nozze erano nulle perchè in 3 mesi il matrimonio era andato in crisi e lui aveva subito intrapreso una relazione 'extra' e vissuto con la moglie da 'separato in casa'. Per gli 'ermellini' non basta la parola di uno dei coniugi, occorre che tutti e due "al momento della proposizione della domanda di delibazione" abbiano manifestato "inequivocabilmente all'esterno la piena volontà di non considerare la convivenza come un elemento fondamentale integrativo del coniugio".













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