Ref, pil 2020 solo -9,3% ma futuro molto rischioso

Per anni successivi pericolo accumulo debito e bassa crescita

ROMA


(ANSA) - ROMA, 13 LUG - I segnali di "una rapida normalizzazione dell'attività economica in molti comparti" spingono a quantificare per quest'anno "una contrazione del Pil italiano del 9,2% meno pronunciata rispetto alle stime indicate nei giorni scorsi negli scenari dei maggiori organismi internazionali, e più vicina alle indicazioni delle istituzioni italiane". E' quanto scrive il Ref nelle sue ultime previsioni sottolineando però i rischi legati all'accumulo di debito pubblico e dalla bassa crescita . Le previsioni per il 2021 ed il2022 indicano quindi una crescita del 5,4% e del 2,4%.

L 'indebitamento netto che salirà al 9, 4% nel 2020, sarà poi del 5,7 nel 2021 e al 5, 2 nel 2022 e non sarà semplice superare la crisi e innescare una fase di accelerazione dell'economia. "Come tutte le recessioni più pesanti- sottolinea ancora il centro - anche quella in corso si caratterizzerà per una trasformazione significativa della struttura produttiva con molti settori che si ridimensioneranno e nuove opportunità che si creeranno in altre. Il tasso di disoccupazione sarà dell' 8,8% quest'anno per poi salire al 10% il prossimo ed al 10,3% quello successivo.

I consumi finali che scenderanno del 5,3% quest'anno, saliranno poi del 2% nel 2021 e del 2,2% nel 2022. (ANSA).













Altre notizie

Podcast / Storia

Il Trentino nella Grande Guerra: l’interventismo serpeggia in Italia

I successi francesi, che hanno fermato i tedeschi sulla Marna, spingono Roma verso l’ingresso nel conflitto. Non al fianco degli alleati della Triplice, ma contro di essi, e contro l’Austria in particolare. Nessuno sembra rendersi conto di cosa è diventata la guerra moderna, una guerra di logoramento che divora senza sosta materiali, mezzi e, soprattutto, vite umane.

Attualità