Riti e splendori Antinopoli copta
Pintaudi illustra le scoperte nella città fondata da Adriano
(ANSA) - IL CAIRO, 14 APR - E' un italiano, il papirologo e archeologo Rosario Pintaudi, l'indiscusso custode dei resti di Antinoupolis, la città egiziana fondata dall'imperatore Adriano e i cui scavi hanno restituito apotropaici riti di fondazione, pietre col volto della regina Nefertari, papiri con animali fantastici, vestigia di un islam conquistatore e mummie copte ricoperte d'oro.
Pintaudi, nato in provincia di Messina ma fiorentino di adozione, è il decano delle missioni archeologiche italiane in Egitto e lavora agli scavi del'antica Antinoe (Antinoupolis), fatta fondare dall'imperatore Adriano nel II secolo dopo Cristo per commemorare il suo giovante amante preferito e creare una capitale regionale nel cuore dell'Egitto. La città sorgeva sulla riva est del Nilo una quarantina di chilometri a sud di Minya, a circa quattro ore e mezza di auto a sud del Cairo, non lontano dal luogo in cui - secondo la leggenda - il ragazzo, poi divinizzato, annegò verso la fine dell'ottobre del 130 d.C.