Sicilia: Micciché, Musumeci non dice il vero su sconfitta

"Dieci anni candidato perché gli accordi non furono rispettati"

PALERMO


(ANSA) - PALERMO, 21 APR - Nel duro confronto con Nello Musumeci il presidente dell'Ars, Gianfranco Micciché, riapre una pagina di dieci anni fa quando fu eletto presidente Rosario Crocetta. La sconfitta del centrodestra sarebbe stata causata dal fatto che i candidati di area erano due. Micciché sostiene ora che quella volta le forze autonomiste - Grande sud dello stesso Micciché, Mpa di Raffaele Lombardo e Alleanza siciliana - avevano individuato un candidato, lo stesso Musumeci, che aveva il gradimento di Berlusconi. L'intesa era stata trovata in casa di Micciché a Cefalù. Ma nel viaggio di ritorno Musumeci avrebbe ricevuto una chiamata da Angelino Alfano, allora coordinatore di Forza Italia, che aveva posto il veto sulla alleanza con Lombardo. A quel punto l'accordo saltava. "E non c'era - dice il presidente dell'Ars - un cretino disposto a candidarsi. Quella parte di cretino decisi di recitarla io. Mi sacrificai per salvare i nostri uomini. Senza la mia candidatura non si facevano le liste e i nostri non venivano quindi eletti. Musumeci racconta da dieci anni un film diverso. Ho sempre evitato di sbugiardarlo ma non può continuare a dire questa 'minchiata'. È tutta colpa mia? No: non è colpa mia. Qualcuna magari l'ho avuta ma gravi colpe non sono riuscito a trovarne. Sono un uomo di principi che rispetta gli accordi" (ANSA).













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