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La transizione ecologica si muove su rotaia

PAROLA DI MARTIN VALLAZZA direttore della Ripartizione Mobilità per la Provincia autonoma di Bolzano, pronta a raccogliere la sfida di spostamenti più sostenibili, asse strategico del Piano Clima



«Col 2032 avremo il tunnel del Brennero – ha dichiarato Martin Vallazza, direttore della Ripartizione Mobilità della Provincia autonoma di Bolzano, allo scorso Forum Economia&Sostenibilità – e di conseguenza molti transiti si sposteranno dall’A22 alla rotaia ».

Un augurio ma anche una promessa, dal momento che il modo in cui viaggiamo riveste un ruolo decisivo per quanto riguarda la transizione ecologica. È da questa consapevolezza che la Provincia autonoma di Bolzano ha emanato l’#AltoAdigePlan per la mobilità di domani, un piano pensato in prospettiva, al fine di garantire un futuro fatto di treni, autobus e biciclette, ma anche di un’aumentata sicurezza stradale e di un’implementata mobilità transfrontaliera. Con l’Europa che, di fatto, si sta muovendo nella stessa direzione, decidendo di ridurre le proprie emissioni di CO2 di almeno il 55% rispetto al 1990. «Da parte nostra – prosegue Vallazza – nel piano mobilità per il 2035 abbiamo intenzione di rafforzare il trasporto su rotaia e ci piacerebbe riuscire a raggiungere, con la giusta gradualità, un utilizzo dei treni che arrivi al 25% della mobilità come alternativa all’auto, laddove oggi il dato si ferma all’8%».

Strategici, in questo senso, i rapporti con governo e Rfi, che hanno portato ad importanti investimenti, oltre che all’implementazione dell’offerta e al rafforzamento del trasporto pubblico. Se il 40% dei gas serra altoatesini proviene dal traffico automobilistico, la transizione – per arrivare a muoversi su rotaia – deve anzitutto partire dalle strade. L’obiettivo parallelo della provincia sarà dunque quello di aumentare in modo significativo la percentuale di veicoli a emissioni zero e di utilizzare la digitalizzazione per controllare il traffico in modo intelligente. Per fare in modo che il cambio di rotta sia veramente funzionale c’è però assoluto bisogno del trasporto su rotaia. «150 anni fa – ricorda Vallazza – la ferrovia fu costruita perché l’alternativa odierna, ovvero l’automobile, non esisteva. Ora che quest’alternativa non solo esiste ma ha dimostrato di avere un impatto ambientale notevole e deleterio, si tratta di ridare slancio al trasporto ferroviario in quanto spina dorsale del trasporto pubblico e chiave di volta per una mobilità sostenibile che generi autentici benefici ambientali ».

Utilizzare più treni consente dunque di compiere enormi passi avanti, che la Provincia di Bolzano intende portare a frutto potenziando la rotaia secondo tre fasi locali. «La prima è l’elettrificazione della ferrovia della Val Venosta, che sarà completata entro il 2026, – dichiara Vallazza – poi la variante della Val di Riga, che collegherà direttamente la Val Pusteria con l’asse del Brennero, e l’apertura nel 2032 della Galleria di Base del Brennero (BBT), il collegamento ferroviario sotterraneo più lungo del mondo». Un progetto, quest’ultimo destinato a rivoluzionare la mobilità.

«Grazie a tempi di percorrenza più brevi – conclude Vallazza – gli spostamenti e il trasporto di merci fra Monaco e Verona, così come tra l’Alto Adige e l’Europa, miglioreranno notevolmente. Ci aspettiamo un’impennata del traffico ferroviario a lunga percorrenza. Anche i pendolari e i passeggeri dei servizi locali ne trarranno enormi benefici, perché di fatto, con le nuove opere, le linee già esistenti potranno essere utilizzate per il traffico regionale, che risulterà snellito».