Covid: Sileri, sulle vaccinazioni ora non si può fare di più



(ANSA) - ROMA, 08 GEN - "Si parlava di ritardi nelle vaccinazioni, ma io ho sempre pensato che dopo il 7 si sarebbero fatte 60-70mila dosi al giorno. Al momento non si può fare di più perché i vaccini non ci sono, questo vale per tutto il mondo, stiamo attendendo l'ok agli altri vaccini". A dirlo è il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, intervenendo alla trasmissione "L'Italia s'è desta" su Radio Cusano Campus. Parlando della prima fase di vaccinazione, Sileri spiega: "I primi che rischiano di infettarsi sono gli operatori sanitari, per questo si è cominciato da loro. Il virus uccide i fragili e quindi le prime dosi vanno riservate anche agli anziani nelle Rsa. Poi ci sono le altre categorie: insegnanti, badanti, i familiari che accudiscono un anziano. Ma serve un cospicuo aumento delle dosi per procedere con gli altri rapidamente.
    Quando avremo l'ok da Astrazeneca avremo un grosso quantitativo di dosi". Sul rilievo della Fondazione Gimbe, secondo il quale se non arriverà il vaccino prodotto da Astrazeneca sarà vaccinato il 5% della popolazione entro il prossimo marzo, il viceministro commenta: "Quelli della fondazione Gimbe sono timori che è giusto che ci siano, anche perché stiamo facendo i conti senza avere l'ok agli altri vaccini. Se Astrazeneca avrà un ok definitivo alla fine di gennaio tutto slitterà di un mese, altrimenti slitterà di più. Non è un problema dell'Italia, è un problema di tutti i Paesi che aspettano quanti più vaccini possibili sicuri, efficaci e disponibili".(ANSA).
   









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