Iss fotografa buone pratiche hi-tech usate dai malati



(ANSA) - ROMA, 19 GIU - Capire quali sono le buone pratiche che in Italia i pazienti di malattie rare di più di 300 associazioni usano grazie alle "tecnologie assistive": quelle, cioè, capaci di migliorare i livelli di qualità della vita grazie alle innovazioni derivate da smartphone, tablet e più in generale dalla domotica e dalla robotica. E' questo il concetto che è alla base di una ricerca partita dal Centro nazionale malattie rare dell'Istituto superiore di Sanità grazie a un questionario che ha come obiettivo quello di fotografare l'esistente, raccogliere i bisogni e aprire un dibattito su quali interventi intraprendere. A parlare di questo lavoro è Roberta Taruscio, direttrice dello stesso Centro, durante la presentazione al Ministero della Salute della seconda conferenza internazionale Atad (Assistive Technology and Disabilities, Tecnologie assistive per le persone con disabilità) che si svolgerà a Roma dal 19 al 21 settembre prossimi. "In soli tre giorni hanno risposto più di 107 associazioni - ha spiegato - Dalle prime risposte emerge già come ci sia il bisogno di una esigenza informativa molto forte su queste tecnologie". Quest'anno l'Iss ha scelto di patrocinare la conferenza, organizzata e promossa dalla Lega del Filo d'Oro e dalla casa editrice Springer, in collaborazione con l'Istituto di psicologia della Pontificia Università Salesiana di Roma.    "Questo settore ha un impatto decisivo nella vita di persone con disabilità plurime permettendo loro di avere un canale di comunicazione con il mondo esterno", ha commentato Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d'Oro. (ANSA).   









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