Il cuore umano su chip per studiare la tossicità dei farmaci



<p>Sviluppata una versione in miniatura del cuore umano su chip che potrà essere usata come piattaforma sperimentale per studiare gli effetti cardiotossici dei farmaci al posto degli animali da laboratorio. Il risultato è <a href="https://pubs.rsc.org/en/content/articlelanding/2024/lc/d3lc00745f">pubblicato </a>sulla rivista Lab on a Chip, della Royal Society of Chemistry, dai ricercatori del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles.</p> <p>Il nuovo cuore umano su chip, capace di riprodurre circa 60 battiti al minuto, è stato realizzato partendo da cellule staminali pluripotenti indotte, che sono state fatte differenziare in cellule del tessuto cardiaco (cardiomiociti) e dei vasi sanguigni (cellule endoteliali), poi deposte sopra un materiale siliconico flessibile chiamato polidimetilsilossano. La peculiarità principale del chip è data dalla presenza di due canali paralleli che permettono a cardiomiociti e cellule endoteliali di stare separate come nel corpo umano pur rimanendo abbastanza vicine per interagire.</p> <p>Simulando il flusso del sangue e i movimenti meccanici del cuore in risposta alla somministrazione di farmaci, questa piattaforma permette di prevedere la loro tossicità, che può determinare aritmie o addirittura la morte delle cellule del muscolo cardiaco. Gli effetti possono essere monitorati anche nel lungo termine, dato che il cuore su chip rimane funzionante per diverse settimane.</p>









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