È di Nygaard il guizzo vincente 

Cortina. Tutti a fare pronostici alla vigilia della 47.a edizione della Granfondo Dobbiaco-Cortina, disputata ieri in una giornata davvero da cartolina. In pochi ci azzeccano. La settima tappa di...



Cortina. Tutti a fare pronostici alla vigilia della 47.a edizione della Granfondo Dobbiaco-Cortina, disputata ieri in una giornata davvero da cartolina. In pochi ci azzeccano. La settima tappa di Visma Ski Classics è un “mondialino” delle lunghe distanze e dopo la faticaccia della Marcialonga ecco risorgere Britta Johansson Norgren, a ribadire classe ed esperienza con una vittoria allo sprint battendo Kari Gjeitnes, proprio colei che una settimana fa arrivava esultante a Cavalese.

E quando tutti (o quasi) erano pronti a scommettere, al maschile, su un arrabbiato Tord Asle Gjerdalen che ha mancato il poker per un non nulla alla Marcialonga e ben determinato a conquistarlo a Cortina, ecco Andreas Nygaard partito da leader del circuito e finito sul gradino più alto del podio, e pronto a cavalcare ‘Ferdinando’ nel suo personale rodeo, dopo averlo acquisito come premio per il vincitore, così come Britta Johansson, che candidamente ha ammesso che proprio non sa come farà a portarsi a casa il suo “Giovanni”, due torelli Highland che “patron” Herbert Santer ha voluto mettere in palio, oltre ai classici “assegni” previsti.

Erano in 1700 ieri al via, 800 ne sono annunciati stamane alla omologa gara, ma in skating e di 32 km, un totale record di 2500 fondisti a spingere lungo il tratto della vecchia ferrovia, passando per San Candido, poi dentro la Nordic Arena e ancora su, a lambire i laghi di Dobbiaco e Landro, col GPM a Cimabanche e poi Cortina ad incoronare i vincitori.

Ma ieri fino al km 30 era gara di gruppo, davanti, sia al femminile che al maschile, poi quando il ruolino di marcia aggiornava l’avvicinamento a Cortina, Kari Vikhagen Gjeitnes e Britta Johansson Norgren come due locomotive hanno iniziato a sbuffare lasciando il convoglio impotente, dietro. Le due si sono stuzzicate spesso, all’ultimo chilometro la Norgren ha imposto il suo ritmo, ma la Vikhagen non sembrava disposta a cedere, poi in vista dell’arco d’arrivo le due si sono disposte su due differenti binari. La svedese ha chiuso con 1h55’55”, la norvegese 1h55’56”, … uno sci di differenza. Prima italiana la trentina del Team Robinson Trentino Caterina Piller, 38.a.

La gara maschile è stata un po’ la fotocopia della gara femminile. Gruppone compatto dei migliori a scrollarsi di dosso i meno veloci e gli amatori partiti dietro con tanta grinta. Davanti a tirare le fila soprattutto gli uomini del team Ragde Eiendom, un gran lavoro il loro, che alla fine ha dato buoni frutti. Nessuno ha avuto tempo per fare melina, gli uomini di Aukland hanno davvero tenuto lesto il ritmo, alla fine c’è stato forcing prima del traguardo GPM di Cimabanche, con il grimpeur del circuito Pedersen ad accendere la sfida con Eliassen, quest’ultimo ha avuto la meglio ma soprattutto ha dato il “la” al congiungimento con Nygaard, che di benzina in cassa ne aveva ancora molta. I due del team Ragde Eiendom (si vocifera che il budget del team sfiori il milione e mezzo di euro!) così si sono staccati dal resto del gruppo in avvicinamento a Cortina, ed è stata lotta all’ultimo centimetro. Nygaard ha lanciato la sfida, Eliassen l’ha raccolta, ma alla fine i due sono arrivati quasi appaiati, divisi da un soffio. . Bravo Mauro Brigadoi 24° e miglior italiano, dietro Busin (41) poi Varesco (53) e Cappello (54).

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