Atletica

Agli Europei Kirchler va in finale, Benedetti ci prova

Traguardo storico per il meranese, che ottiene il pass per un soffio. Il finanziere di Lavis ha conquistato la semifinale


di Paolo Trentini


AMSTERDAM (OLANDA). Benedetti supera le batterie, Kirchler entra nella finale nel disco. Giungono buone notizie, da Amsterdam, per i nostri rappresentanti agli Europei di atletica leggera. In mattinata Giordano Benedetti, sugli 800 piani, ha interpretato bene una batteria molto tattica che si è animata soltanto nel finale. Dopo 600 metri, con ritmi da riviera romagnola, la gara esplode all’ultima curva. Il finanziere di Lavis si difende bene e finisce proprio dietro il britannico Elliot Giles e al polacco Marcin Lewandowski: il suo 1’50”74 gli basta per guadagnare la semifinale (si qualificavano i primi tre). Sono, invece, le 18.21 quando sale in pedana Hannes Kirchler. Per il discobolo un 63.12 di entrata, niente male, ma la misura lo pone al tredicesimo posto e primo degli esclusi dalla finale con la sensazione che possa bastare mezzo metro in più per il ripescaggio (qualificazione diretta a 64.30). Va meglio la seconda prova, dove il carabiniere meranese arriva a 63.74 che vale l’undicesima posizione. Il terzo e ultimo lancio è nullo, il resto è un’attesa con le dita incrociate. Il primo brivido arriva dal lanciatore di casa Rutger Smith che lancia a 63.85, ma poi non succede altro e Hannes può festeggiare la prima finale in un campionato europeo che prenderà il via domani alle 20.35.

Oggi alle 18.35 si torna in pista. Benedetti è inserito nella prima delle due semifinali, solitamente la più lenta e dallo svolgimento abbastanza simile a quello appena descritto. Per rientrare negli 8 che si giocheranno il titolo continentale domenica serve arrivare nei primi tre oppure essere uno dei due esclusi col miglior tempo. Coefficiente di difficoltà molto alto in quanto Benedetti dovrà vedersela con il francese Jean Pierre Bosse e soprattutto con il polacco Adam Kszczot, campione europeo in carica e argento mondiale lo scorso anno a Pechino.

Ma oggi è anche il giorno di Floriani. Alle 21.25, infatti, si assegnano le ultime medaglie di giornata nei 3000 siepi, Yuri sulla carta non è favorito per le medaglie e ben cinque atleti hanno un tempo d’entrata inferiore al suo. Questo sulla carta, in pista è tutta un’altra cosa e l’obiettivo, a prescindere dalla posizione finale, è rimanere sotto gli 8’30” che significherebbe pass per le Olimpiadi di Rio. Tensione permettendo.

«Purtroppo a 35 anni – ha affermato Yuri Floriani alla vigilia della sua prestazione – sento ancora un po’ di tensione. Quando si veste la maglia azzurra c’è sempre un po’ di tensione, a meno che tu non abbia diciott’anni. Queste sono le mie ultime gare a livello internazionale e sento la responsabilità di onorarle al meglio».

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