Alta Badia, pronti come sempre 

Sci alpino, Coppa del mondo. Domenica il tradizionale gigante, lunedì uno slalom al posto del parallelo: il presidente del Comitato  organizzatore Andy Varallo rimpiange il pubblico ma assicura spettacolo e sicurezza: «I nostri 420 volontari sono risultati tutti negativi»


LUCA FRANCHINI


Bolzano. Tra tante incognite, una cosa è certa. «L’Alta Badia si farà trovare pronta, sia per le gare che per la stagione turistica». Ad affermarlo è Andy Varallo, a capo del comitato organizzatore delle gare badiote di Coppa del Mondo. Dopo le prove veloci della Val Gardena di domani e sabato, domenica 20 e lunedì 21 dicembre il Circo Bianco approderà a La Villa per il consueto slalom gigante sulla Gran Risa (prima manche alle 10 e seconda alle 13.30), a cui quest’anno farà seguito uno slalom speciale (ore 10 e ore 13 le due “run”), inserito al posto del parallelo che aveva caratterizzato le ultime stagioni e che gli organizzatori badioti puntano a riavere già nel 2021.

Slalom per un anno

«Abbiamo accettato di organizzare uno slalom per venire incontro alle esigenze di calendario della Fis, che necessita di un “tot” numero di gare per ogni specialità, soprattutto in una stagione in cui ci sono i campionati del mondo – ha spiegato ieri Varallo durante il meeting online con i rappresentanti della stampa - L’anno prossimo contiamo di riavere il parallelo, che ci ha dato grandi soddisfazioni: ci ha portato un grande risultato mediatico, a cui si è aggiunto il gradimento di lo ha seguito dal vivo. Il parallelo è l’unica specialità che permette allo spettatori di seguire un confronto diretto tra due atleti».

Quella alle porte sarà la 35esima edizione della tappa di Coppa del Mondo in Alta Badia, per forza di cose differente da quelle passate. «Gli atleti si presenteranno al via con le motivazioni di sempre, con la voglia di vincere su uno dei tracciati più celebri del Circo Bianco – ha aggiunto il presidente Varallo – Le cose sono cambiate per noi. Il 2020 è stato un anno di lavoro caratterizzato da grosse incognite, che ci hanno impegnato sia a livello organizzativo che psicologico. Fino a qualche mese fa ci sembrava un’assurdità pensare di fare una gara con un parterre vuoto. Ancor più pensare di farlo in un contesto di chiusura totale del comprensorio sciistico».

La località ha comunque risposto “presente”. «La località è chiusa – ha precisato Varallo - ma le strutture ricettive (in totale 28, che ospiteranno 600 persone, ndr) hanno aderito anche soltanto per i giorni di gara, dando il loro supporto per garantire la qualità dell’ospitalità che da sempre caratterizza l’Alta Badia». Chi mancherà è il pubblico. «Non ci sarà il pubblico – ha spiegato ancora il presidente del C.O. della tappa altoatesina di Coppa del mondo - e non ci sarà nemmeno l’estrazione dei pettorali, che avverrà durante la riunione dei capi squadra. Ci saranno comunque atleti provenienti da 51 nazioni e 100 milioni di spettatori che seguiranno la gara in tv. Queste gare serviranno come segno tangibile per la località, per dimostrare che la montagna è viva e che crediamo in un’imminente apertura degli impianti».

Sicurezza al primo posto

Gli organizzatori sono stati chiamati agli straordinari per garantire il rispetto dei protocolli di sicurezza imposti dalla Fis e dall’emergenza sanitaria. «Abbiamo allestito un testing center – ha raccontato Varallo - In sei giorni, quelli precedenti all’evento e quelli di gara, verranno effettuati in totale 1276 test, con 19 persone impiegate solo per la rilevazione, la registrazione e l’invio del risultato di questi ultimi. Una volta ottenuto il risultato, entro 15 minuti, e verificata la negatività della persona testata, si potrà accedere al centro accrediti».

I 420 volontari impiegati durante i giorni della manifestazione sono già stati tutti sottoposti al tampone. «Abbiamo già una notizia positiva in questo senso – ha concluso Varallo – Tutti i nostri 420 volontari sono risultati negativi al tampone».

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













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