Calcio Lega Pro

Alto Adige, Marcolini vicino alla panchina

Lunedì colloquio forse definitivo con la dirigenza: il ligure ha giocato in serie A con Bari, Atalanta e Chievo


di Filippo Rosace


BOLZANO. Emergente o già affermato? Il ds Valoti sembrerebbe aver sciolto ogni dubbio nel volere affidare la panchina dell'Alto Adige, edizione 2017-2018, ad un giovane allenatore di belle speranze: Michele Marcolini. Il quarantaduenne allenatore ligure, infatti, è in pole position per ricevere l'imprimatur e le chiavi dello stanzone di Maso Ronco dal presidente biancorosso Baumgartner. Il tutto potrebbe concretizzarsi lunedì, a conclusione del colloquio (si spera definitivo) previsto tra il tecnico e la governance altoatesina.

Marcolini è uno di quei tecnici definiti emergenti, carriera che il savonese ha intrapreso nel 2013 inaugurando l'attività in Prima Divisione sulla panchina del Lumezzane, piazzando la bandierina della società bresciana al quattordicesimo posto in classifica. Nella stagione successiva Marcolini è andato a dirigere le operazioni sulla panchina del Real Vicenza, neo promosso in Lega Pro. Stagione travagliata che il tecnico ligure ha vissuto in due periodi: subì l'esonero a gennaio e fu "richiamato" al suo posto nel mese di febbraio. Stagione che il Real Vicenza chiuse al settimo posto. Nel campionato 2015-2016 Marcolini è stato alla guida del Pavia (Lega Pro) dove però il suo lavoro non ha avuto molta fortuna, esperienza in terra lombarda conclusa con l'esonero. Nella passata stagione, invece, il mister ligure ha condotto il Santarcangelo (stesso girone dell'Alto Adige, ndr) ai confini della zona playoff.

Nelle 23 stagioni dedicate al calcio giocato, il centrocampista Marcolini, dopo il debutto in terza serie (C1) con la maglia del Sora, viaggia nella massima serie indossando lo scudetto del Bari. Per la società pugliese gioca quattro campionati, inanellando ottantasei presenze. Dopo un passaggio in cadetteria con il Vicenza (due stagioni), Marcolini riassapora la massima serie con le maglia di Atalanta e Chievo. Concluso il rapporto (2011) con la società veneta, il possibile allenatore dell'Alto Adige gioca ancora per Padova e Lumezzane. Con lo scudetto lombardo nel 2013 si ritira dal calcio giocato.

«La scelta cadrà su un allenatore - aveva dichiarato il ds Valoti nella conferenza stampa di presentazione - in grado di saper cogliere il frutto lavoro svolto nella passata stagione e svilupparlo, secondo quelle che sono le linee strategiche della società». Parole che servono a spiegare la natura pluriennale del rapporto che legherà il nuovo tecnico alla società biancorossa. Un secondo dopo confermato il nome del nuovo tecnico, per il ds Valoti aprirà il fascicolo riguardante la composizione del nuovo organico. L'impegno non è di quelli semplici perché, fatti salvi (a meno di improvvise partenze) i sette contratti in essere: ovvero quelli di Tait, Fink, Cia, Bertoni, Bassoli, Lupoli e Baldan, c'è ancora da dar forma e spessore a tre quarti di spogliatoio, dove dovranno trovare posto giovani di provata qualità in grado che, a differenza delle passate stagioni, saranno chiamati a fornire un contributo concreto alla causa Alto Adige.

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