Anno da favola sotto rete Sul tetto del mondo con l’Imoco «cannibale»

Appiano/conegliano. Campionessa d'Italia e del mondo. È stato un 2019 decisamente da incorniciare per Raphaela Folie, la pallavolista di Missiano, che con la “sua” Imoco Conegliano ha vinto...



Appiano/conegliano. Campionessa d'Italia e del mondo. È stato un 2019 decisamente da incorniciare per Raphaela Folie, la pallavolista di Missiano, che con la “sua” Imoco Conegliano ha vinto praticamente tutto, o quasi, quello che c'era da vincere. Con la società trevigiana, l'altoatesina classe 1991 ha infatti portato a casa lo scudetto e un Mondiale per Club vissuto da grande protagonista, oltre alla Supercoppa italiana, perdendo invece la finale di Champions League, unico “neo” di un'annata memorabile, mentre con l'Italia ha conquistato una splendida medaglia di bronzo agli Europei, oltre alla qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Già, le Olimpiadi, uno dei grandi obiettivi di questa stagione.

Raphaela si è chiuso un 2019 splendido. Con che spirito affronterà questo 2020?

Quest'anno ci saranno le Olimpiadi e poi con Conegliano ci sono tanti traguardi da raggiungere, soprattutto la Champions League. Al Mondiale per Club abbiamo visto che possiamo essere all'altezza di ogni squadra. Siamo cariche, anche perché arriviamo da una settimana di vacanze.

Come ha passato questo periodo di riposo, decisamente meritato?

Abbiamo avuto sei giorni liberi, un vero sogno. Sono andata a Gran Canaria per un periodo di relax totale. Da inizio campionato, infatti, abbiamo giocato ogni tre giorni, più il Mondiale per Club. Non ci siamo praticamente mai fermate e non so proprio come abbiano fatto le mie compagne straniere dell'Imoco, impegnate in quel perido nel torneo di qualificazione alle Olimpiadi. Adesso abbiamo comunque ripreso giovedì scorso ad allenarci, visto che mancano due settimane alla prima gara di campionato.

Torniamo al 2019. Un inizio difficile, dopo l'infortunio. Poi, però...

Ho trovato la forma quando il campionato era praticamente finito. Ho iniziato a sentirmi sempre meglio e da lì è stato tutto molto veloce, soprattutto con la nazionale. Mi sono trovata catapultata tra le titolari quasi subito, abbiamo centrato le qualificazioni alle Olimpiadi, poi la medaglia agli Europei, la Supercoppa con l'Imoco e adesso il Mondiale. Diciamo emozioni da zero a cento: è stato tutto molto intenso.

Tutti questi risultati sono stati strepitosi, ma ce n'è uno in particolare che le ha regalato più emozioni?

Verrebbe da dire il Mondiale per Club, perché non capita di vincerlo tanto spesso. Però forse è stata ancora più emozionante la qualificazione alle Olimpiadi, perché è arrivata subito dopo l'infortunio, non mi aspettavo di giocare titolare e poi, così, al primo colpo, l'Italia non l'aveva mai centrata. Il Mondiale, comunque, non è da meno.

L'unico rammarico resta la finale di Champions League persa contro Novara.

Sì, esatto. Una partita che abbiamo perso noi. Novara è una buona squadra, però penso che noi abbiamo dimostrato di essere più forti nella serie scudetto (conquistata appunto da Conegliano, che ha vinto tre gare su tre, ndr). Però in una finale secca può succedere di tutto. Noi non abbiamo giocato bene, loro sì, e se la sono portata a casa. Peccato, perché in Champions è già difficile raggiungere la finale, perché incontri squadre fortissime. Poi sei lì e la perdi... Ma cercheremo di rifarci quest'anno. Sarebbe il sogno più grande da conquistare con la maglia di Conegliano. Ci proveremo.

E il sogno a cinque cerchi con la nazionale, invece, qual è?

Sarebbe quello di vincere una medaglia. Alle Olimpiadi ci sarà grande competizione e vedo la Serbia come favorita numero uno, però noi possiamo dare fastidio a tutti.

Qual è la vostra forza?

Il gruppo è molto giovane, a parte me (ride). È vero, hanno tutte 20 anni, mentre io mi avvicino ai 30. Questa nazionale ha una voglia incredibile e poi può contare su una bella panchina. Eccetto Paola (Egonu, ndr), che è meglio non toglierla dal campo, il gruppo è omogeneo e tutte possono essere titolari. Il sogno, appunto, sarebbe una medaglia, anche perché penso che questa possa essere la mia ultima Olimpiade. Dietro di me ci sono tanti talenti, come Sarah Fahr. Sarah (classe 2001, centrale del Bisonte Firenze e della nazionale) mi ha impressionato davvero tanto, è brava-brava e per me, al centro, sarà il futuro dell'Italia. Alla sua età noi non eravamo così mature.

Proprio nel match di campionato successivo alla vittoria del Mondiale per Club, contro Perugia, Conegliano - che per l'occasione ha tenuto a riposo le fresche campionesse del mondo - ha fatto esordire in serie A una giovane altoatesina del 2003, Katja Eckl, centrale del vivaio dell'Imoco Pool Piave.

Katja si è allenata con noi in estate. È molto giovane, salta bene e ha un bel braccio. Dovrà lavorare tanto, proprio come ho fatto io. Si trova già in un settore giovanile di livello assoluto come quello dell'Imoco e questo è molto importante.

IL 2019 DI RAPHAELA FOLIE.

Il 2019 di Raphaela si è dunque chiuso alla grande, con il trionfo di dicembre al Mondiale per Club, vinto in finale 3-1 contro l'Eczacibasi Istanbul. Una finale in cui la centrale altoatesina ha firmato anche undici punti. A novembre ha vinto la Supercoppa italiana per 3-0 contro Novara, che aveva battuto anche a maggio nella finale-scudetto. La Champions League 18/19, invece, si è chiusa con il successo delle piemontesi in una finalissima tutta italiana. Con la nazionale, Folie ha vinto il torneo di qualificazione alle Olimpiadi e il bronzo agli Europei.

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