AVS Mosca Bruno con più gioventù per le sfide future

Bolzano. In casa AVS Mosca Bruno si programma il futuro. Che vedrà la società bolzanina nuovamente ai nastri di partenza della serie A3. L'amaro ritorno in serie B, che era praticamente a un passo, è...



Bolzano. In casa AVS Mosca Bruno si programma il futuro. Che vedrà la società bolzanina nuovamente ai nastri di partenza della serie A3. L'amaro ritorno in serie B, che era praticamente a un passo, è stato evitato dalla sospensione definitiva dei campionati e dalla cancellazione delle retrocessioni e delle promozione.

Con l'annata 2019/2020 che è stata annullata dalla Federazione, ora si pensa al futuro. Un futuro sicuramente complicato per le società, che dovranno fare i conti con crisi e incertezza.

La prossima stagione

Il format della serie A, comunque, non cambierà con SuperLega, A2 e A3 che saranno riproposte anche nel 2020/2021. Potrebbe cambiare invece il numero delle partecipanti, ma è ancora presto per capirlo, e un'ipotesi che si potrebbe valutare sarebbe anche quella di un blocco delle retrocessioni. Per contenere i costi, le società potrebbero così investire e puntare maggiormente sui giovani, concedendo loro più fiducia in campo. E da questo punto di vista, in una realtà come quella altoatesina, diventerebbe ancora più importante una collaborazione fra i sodalizi locali.

Intanto, la settimana prossima l'AVS potrebbe riunirsi per definire l'assetto societario e il programma futuro.

Ripartire, dunque. È questo l'obiettivo del club del presidente Bruno Mosca, che cercherà di fare tesoro di questa prima esperienza nella serie A3. La stagione non è andata come si sperava alla vigilia del campionato. Nonostante un mercato importante, in campo la squadra ha faticato e non è riuscita a trovare un vero punto di riferimento in attacco, che sarebbe servito nei momenti cruciali di molte partite.

Volley, il rischio maggiore

A Donato Palano, coach dell'AVS Mosca Bruno, abbiamo chiesto un parere in merito allo studio effettuato dal Politecnico di Torino e commissionato dal Coni, che ha indicato la pallavolo come lo sport più rischioso a causa del coronavirus.

«Sicuramente il volley è penalizzato dall'utilizzo delle palestre, quindi di uno spazio al chiuso, e dalla condivisione dello spogliatoio da parte di un gruppo di 12-14 persone - dice l'allenatore dei bolzanini -. Secondo questo studio, nel basket, sport con queste stesse similitudini e addirittura con un maggior contatto fisico, il rischio di contagio è molto più basso e questo mi lascia abbastanza perplesso. Però ci dobbiamo fidare degli scienziati e credo in loro». M.I.

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