Belluco, passano gli anni non la voglia di vincere 

Ippica. Oggi il gentleman rider meranese in pista quattro volte: «Ho ottime chance  con Tequila Tango e Oak Bluffs, cavallo di famiglia». Si corre anche domani con i “pro” del piano


Claudio Mantovan


Merano. Ce lo ricordiamo bamboccione con qualche pelo di barba su una faccia da ragazzino di appena sedici anni appena compiuti. Così è iniziata l’avventura a cavallo di Riccardo Belluco, ultimo rampollo di una dinastia di gentleman che si aprì con il padre Raniero e continuò con il primogenito Christian. Oggi Riccardo di anni ne conta trentacinque e non esiste corsa nella penisola che non abbia vinto dal lontano giorno del primo successo con l’indimenticato Bel Roi che fece parte delle fortune della Marbel, la scuderia azzurra con la palla bianca del padre Raniero.

Sono molti i ricordi che affollano la mente di Ricky (così lo chiamano gli amici) ma su tutti spiccano i tre successi nel Goldegg a Maia, la corsa per eccellenza riservata ai GR. Vederlo in sella è quasi un privilegio, come ammirare una statua del Canova ma se arrivi agli ultimi duecento a lottare con lui nove su dieci hai perso. Assieme ad Antonio Ferramosca ed il principe Carassi rappresenta l’olimpo delle corse in piano riservate ai GR anche se il numero di vittorie raggiunte (oltre trecento) gli limita gli ingaggi e ne condiziona la partecipazione solo a determinati tipi di corse.

Il cross.

Oggi Riccardo sale in sella ben quattro volte delle quali una in cross con Tequila Tango, premio Anniversario degli Steeple-chases d’Italia. Iniziamo proprio da Tequila per parlare di quelle che saranno le sue chance in corsa. «Con Tequila Tango le speranze sono tante. L’avete vista l’ultima volta quando non si è mai fatta avvicinare vincendo in canter. Certo gli avversari ci sono e sono agguerriti. Dovrò fare particolare attenzione a Manolo del quale si parla estremamente bene».

Sul miglio e mezzo.

Nel premio che ricorda Sabrina Salaris, Oak Bluff può dire una parola importante sul risultato? «Il cavallo sta bene. È da tempo che gira intorno al successo e direi una bugia se negassi di sperarci tanto. I 2400 sono la sua distanza preferita e finalmente potrebbe arrivare il suo turno».

La distanza più corta.

Big Riot ha una buona carta da giocare. «La forma parla chiaro. L’ultima volta ha corso alla grande e se si ripete per batterlo dovranno mettercela tutta. Certo, Pourquoi non va assolutamente sottovalutato anche se le ultime non depongono a suo favore».

In pista piccola.

Rimane Change Maker che, sui 1900 della pista piccola, correrà con i colori di famiglia e che ultimamente non ha convinto: «Su Change non metterei la mano sul fuoco. Recentemente il suo stato di forma lascia a desiderare. Diciamo che può essere catalogato come grossa sorpresa. Riepilogando penso di avere le chances migliori in sella a Tequila Tango ed Oak Bluffs senza trascurare comunque Big Riot». Allora in bocca al lupo. Sono molti a Maia gli afficionados di Riccardo Belluco. «Crepi il lupo e ne riparleremo a fine corse». A parte quelle descritte con Belluco, a completare il pomeriggio odierno c’è anche il premio Something Special, steeple per seconde linee, e il premio Boccanegra, siepi per routinier.

Domani ancora in pista.

Alla fine delle corse per un bilancio della giornata e magari per due chiacchiere e una soffiata in vista della giornata successiva: oltre a oggi, a Maia si corre infatti anche domani in cui tornano per l’ultima volta in stagione i “cugini” del piano professionisti che saranno protagonisti in quattro delle sei prove, fra cui la listed premio Merano. Inoltre due corse in ostacoli e una dedicata agli Haflinger.













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