Calcio Alto Adige, il capitano Kiem: "Stiamo bene e sappiamo come si vincono i playout"

Verso la sfida salvezza con il Ravenna, parla il capitano dell'Alto Adige



BOLZANO. «Vincere domenica, ma senza farsi prendere dalla frenesia». La ricetta playout per superare il Ravenna è di Hannes Kiem. Il prodotto del vivaio biancorosso è ormai un veterano del gruppo e domenica, se dovesse giocare, vestirà la fascia di capitano vista la quasi certa assenza di Brugger. «Stiamo bene e siamo in progresso, nonostante una sconfitta a Pagani immeritata. Sarà una sfida difficile, ma già due anni fa l'abbiamo superata. Speriamo di ripetere quell'impresa.  Già, perchè Kiem è uno dei reduci di quella sfida contro la Valenzana che, allora, è valsa la permanenza in Seconda Divisione, preludio alla promozione ottenuta, guarda caso, proprio grazie ad una vittoria sui piemontesi.  «Siamo in una situazione simile e le sensazioni sono le medesime. L'unica cosa che cambia, e purtroppo a nostro danno, è che allora ci bastavano due pareggi, quest'anno dovremo segnare un gol in più di loro». Due anni fa lo slancio ve lo diede l'arrivo di Sebastiani in panchina, ora sembra che Pellegrino sia riuscito a trovare un certo progresso. E' grave aver perso a Pagani? «No, perchè quella era una partita dove giocavamo anche per poter perdere con un gol di scarto. E poi la prestazione è stata sicuramente positiva, la giudico una sconfitta sfortunata. Domenica, comunque, sarà un'altra partita».  Da vincere se si vogliono avere un certo numero di possibilità di salvarsi. «Chiaro che in casa devi provare a fare la differenza. Ma senza farsi prendere dalla foga, altrimenti si rischiano di compromettere le cose. Certo che vincere metterebbe addosso a loro una certa pressione, soprattutto anche in virtù del fatto che non s'aspettavano di giocare i playout».  Ultimamente vi abbracciate a centrocampo prima dell'inizio delle partite. Sintomo d'una certa unita ritrovata? «L'unità non l'abbiamo mai persa, chiaro che quando mancano i risultati la tensione sale. Ma fra di noi non ci sono mai stati problemi. Credo che questa squadra abbia pagato un pò d'inesperinza, nel senso che quando, a gennaio, una serie di partite difficili ci hanno messo in difficoltà, non siamo stati bravi gestire la pressione della classifica che peggiorava».  Tornato al centro della difesa è tornato a salire il suo rendimento. «Mi sono sacrificato a giocare a destra perchè le circostanze lo imponevano visti gli infortuni di Brugger e Traorè. Chiaro che probabilmente oggi mi manca il passo per giocare in quella posizione che avevo ricoperto in passato. Ma per la squadra farei questo e altro».  Il rientro di Cascone ha riformato la coppia centrale che è valsa la promozione. «Pietro non lo scopro certo io, ci è mancato tanto. Ma mi sono trovato bene anche con gli altri che si sono alternati in difesa».













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