Covid-19, sospetta positività per Lisinac e Podrascanin

Trento. Temperatura in aumento in casa Itas Trentino. Ieri, dopo la positività aL Covid-19 di Aleksandar Atanasijevic, in ritiro in Serbia con la propria Nazionale, su alcuni siti specializzati dello...


PAOLO TRENTINI


Trento. Temperatura in aumento in casa Itas Trentino. Ieri, dopo la positività aL Covid-19 di Aleksandar Atanasijevic, in ritiro in Serbia con la propria Nazionale, su alcuni siti specializzati dello stato balcanico è rimbalzata la notizia che sarebbero risultati positivi altri tre giocatori della selezione serba tra cui anche il centrale dell’Itas Srecko Lisinac e il prossimo acquisto di Trento Marko Podrascanin. L’unica notizia certa per ora è che tutta la Nazionale di volley serba è in isolamento volontario in un albergo di Belgrado, in attesa di conoscere l'esito degli esami.

Da Re spera in bene

Si rimane in attesa, sperando in una negatività, anche in via Trener, come riporta il general manager Bruno Da Re: «Siamo in contatto con Srecko – fa sapere - il quale lamenta qualche linea di febbre e in questi giorni sosterrà l’esame sierologico e il tampone. Come tutti aspettiamo il certificato medico prima di sbilanciarci. Non è facile capire la situazione perché in Serbia i protocolli anti-Covid sono molto diversi da qua, tanto che lì le limitazioni sono quasi nulle. Prima di partire tutti i nostri ragazzi erano sanissimi, viene da chiedersi il motivo di una convocazione in Serbia dal momento che la prima attività con la Nazionale sarà a maggio 2021».

Il mercato gialloblù

Con “Liski” c’è anche Podrascanin, che come altri pallavolisti al centro del mercato di Trento ma per il quale manca ancora l'ufficialità: «Fino al 30 giugno è un giocatore di Perugia – prosegue Da Re – al momento mancano alcuni dettagli e la situazione non è ancora. Il Coronavirus da metà marzo a metà maggio ha fermato anche noi e i procuratori. In questa situazione non potevamo fare granché in termini di trattative di mercato e quando siamo tornati ci siamo trovati con un monte di questioni da risolvere di tipo amministrativo, contabile, il pagamento degli stipendi, le discussioni sulla riduzione dei contratti ancora in corso e così via. Si parla tanto, ma tutti i ragazzi coinvolti sono fermi, sono lontani da Trento e pure loro affrontano le restrizioni del virus nei loro Paesi. Ora abbiamo ripreso in mano le cose e cercheremo di risolverle poco alla volta e mi auguro che si riesca ad arrivare in fondo. Siamo a buon punto, ma finché non vedo le firme non ci credo». Al momento i più sicuri dal punto di vista sanitario sono quei giocatori che ancora sono rimasti a Trento e tra una decina di giorni potrebbero ritrovarsi per iniziare ufficialmente la stagione 2020/2021: «Ora come ora – conclude Da Re – i protocolli sono molto rigidi e non consentono troppa attività. Ci piacerebbe iniziare gli allenamenti dopo il 20, ma non è detto che ci riusciremo».

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