Da Mazzola acqua sul fuoco polemico 

La bandiera dell’Inter a “Un giorno da pecora”: «Nessun furto, la Juve ha vinto legittimamente. E Icardi non va mai tolto»


di Alessio Pompanin


MILANO. «La sconfitta della mia Inter non è colpa dell’arbitro: eravamo andati abbastanza bene ma poi non c’è stato nulla da fare. Non è stato un furto, i bianconeri hanno vinto legittimamente, e l’espulsione di Vecino c’era». È un Sandro Mazzola che accetta sportivamente la sconfitta della sua Inter, quello che è intervenuto ieri a “Un giorno da pecora”, la trasmissione di Rai Radio1 condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Ed è un parere, quello di Mazzola, che ha molto più valore di tante parole, più o meno a sproposito e più o meno autorevoli, pronunciate da gente di calcio, da gente di politica, da gente di spettacolo e chi più ne ha più ne metta, che proprio per il loro essere di settore, ovvero di parte, hanno il valore di un soffio d’aria a proposito della polemica calcistica su Inter - Juventus che va avanti da giorni. Anche le parole di un uomo come Sandro Mazzola sono le parole di un uomo di parte sportiva, ma la differenza sta nel fatto che sono di un grande uomo di sport prima che indiscutibile uomo di parte sportiva. Uomo equilibrato ma che la pazienza quando la perde la perde, e si fa sentire. E dunque hanno indubbiamente molto più valore dei tanti venticelli che ieri hanno occupato i lanci delle agenzie di stampa rimbalzati nel Paese che ha la forma di una scarpa (citazione, si prenda nota, dell’immenso e compianto Roberto “Freak” Antoni in questo caso in forma di Skiantos). E Mazzola ha proseguito il suo dialogo. Il mister nerazzurro Spalletti è sotto accusa per la sostituzione di Icardi a favore di Santon, gli è stato detto. «Io non lo avrei mai fatto, Icardi non lo toglierei mai», ha replicato l’ex calciatore interista. “Perisic non voleva uscire: a lei è mai capitato di rifiutare una sostituzione?”, gli hanno chiesto i conduttori della trasmissione. «No, mai», la secca risposta. Il dialogo è proseguito: “Pare però che Icardi sia uscito perchè Perisic non voleva farlo”, la domanda a Mazzola. «Io avrei dato un cazzottone a Icardi per farlo rientrare e avrei tirato Perisic per la maglia portandolo in panchina», la risposta di Mazzola.

Ma se il grande ex interista ha mostrato un buonsenso, prima che un’onestà intellettuale, oggi purtroppo rari, durante la giornata non sono mancate prese di posizione invece piuttosto avventate, se si pensa che possono avere il valore di benzina sul fuoco dell’esasperazone del tifo (?) incontrollato. E per tale motivo non meritano ulteriore eco. Forse per questo, o anche per questo, l’amministratore delegato dell’Inter, Alessandro Antonello, ieri in tarda mattinata ha corretto il tiro rispetto a dichiarazioni rilasciate poco prima. «Abbiamo perso una battaglia, probabilmente non solo per colpa nostra. Ma vogliamo vincere la nostra guerra sportiva, per noi e per i nostri tifosi», ha detto a Inter Tv parlando dello stato d'animo all'interno dell'ambiente dopo Inter-Juventus e le polemiche per l'arbitraggio di Orsato. «Siamo orgogliosi - ha aggiunto Alessandro Antonello - della prestazione dei nostri ragazzi, che hanno messo passione e anima in campo, seppure in inferiorità numerica».

Giusto insomma lasciar spazio alle notizie concrete, come è l’ossimoro apparente del niente su cui indagare, che ieri nel tardo pomeriggio è arrivato dalla Figc, che ha fatto sapere che non c’è alcuna inchiesta da parte della Procura federale sui video circolati dopo Inter-Juventus, sullo scambio di battute fra Allegri e Tagliavento in zona mista e il labiale del quarto uomo al momento di segnalare il recupero. La Procura ha acquisito e visto i video per rendersi conto di quanto accaduto e ha ritenuto che non ci fossero i presupposti per aprire un’indagine.

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