L'INTERVISTA MATTEO BIANCHI 

«Dopo il Covid e i rulli obiettivo sugli Europei» 

Ciclismo su pista. Parla il 19enne di Laives, in procinto di approdare al Centro Sportivo  Esercito: «Mi sto allenando solo su strada, in questa situazione potrebbero cambiare tante cose» 


DANIELE MAGAGNIN


LAIVES. L’emergenza sanitaria determinata dalla pandemia ha letteralmente stravolto anche il calendario del ciclismo e le aspettative dell’azzurro della pista Matteo Bianchi. Il 19enne di Laives guarda il bicchiere mezzo pieno: «Siamo stati rallentati tanto, sono saltate tantissime gare, ciò nonostante sono riuscito a partecipare a qualche competizione internazionale. A Praga ho conquistato un secondo posto e in altre prove ho riscontrato sensazioni positive. È chiaro che è mancata la continuità, sono mancati appuntamenti importanti, ma non si poteva fare diversamente».

Questa sarebbe stata la stagione della tua consacrazione a certi livelli: un appuntamento solo rinviato?

«Sicuramente sì. Avrei dovuto disputare gli Europei Under 23 e non sono riuscito a correre le specialità a me più congeniali perché è saltato tutto dopo che è stato rilevato un caso di positività al Covid-19. Purtroppo ho dovuto saltare anche l’Europeo Élite a causa dell’emergenza».

Con il virus hai dovuto fare i conti direttamente: com’è andata?

«L’ho contratto una quindicina di giorni prima della data in cui avrebbe dovuto svolgersi il campionato europeo Élite, quindi se l’evento si fosse svolto le mie condizioni non sarebbero state ottimali. Ho trascorso qualche giorno a letto con la febbre e qualche sintomo lieve. Ho avuto il responso del tampone positivo il giorno del mio compleanno, il 21 ottobre con sintomi riconducibili ad un’influenza, forze con un po’ più di spossatezza. Niente di particolare, però ho dovuto fermarmi».

Quando hai ripreso a allenarti?

«Appena mi sono sentito meglio, dopo cinque-sei giorni. All’orizzonte c’era l’evento continentale e mi sono messo sotto per cercare di tornare il più possibile in forma. Ho trascorso la mia quarantena in camera, sui rulli e svolgendo un lavoro a secco. Isolato dalla famiglia mi sono tenuto in allenamento sia pedalando, sia lavorando a corpo libero».

I tecnici ti hanno seguito da remoto nel corso dell’isolamento?

«Abbiamo cercato di gestire il momento insieme. Abbiamo cambiato le modalità di allenamento, cercando di fare quando era possibile. Non potendo allenarmi su strada o su pista, il programma di preparazione è stato per forza di cose adeguato a quello che potevo fare nella mia stanza».

La situazione generale è ancora estremamente incerta. All’orizzonte cosa intravedi dal tuo punto di vista?

«Per ora prendo atto della data indicata per i campionati europei della pista: giugno 2021 per l’Élite, agosto per gli Under 23. In funzione di questi due obiettivi principali cercherò di preparami al meglio».

È vero che sei in procinto di entrare in un corpo militare?

«Ho partecipato al bando di ammissione al Centro Sportivo Esercito. I tempi si sono dilatati a causa delle comprensibili ragioni che hanno impedito di espletare alcune procedure: le visite mediche previste inizialmente ad aprile sono riuscito a farle qualche settimana fa a Roma. Ora aspetto le modalità di arruolamento».

Un passo importante per assicurarti una certa tranquillità.

«Assolutamente sì. La serenità di poter operare un certo contesto è importante. Il ciclismo, la pista in particolare che è considerata un po’ di nicchia, diventa un lavoro con sempre maggiori possibilità di sviluppare un determinato lavoro nel processo di crescita».

Cosa cambierà in futuro?

«Difficile dirlo. Potrebbero cambiare diverse cose dopo una stagione che ha costretto tutti, indistintamente, a posticipare di un anno impegni, preparazione, programmi».

Ti stai allenando in questo periodo?

«Esclusivamente su strada. Fino a quando è stato possibile ho partecipato ai raduni, svoltisi nel massimo rispetto dei protocolli sanitari. Da quando la situazione è peggiorata mi alleno da solo, con il prezioso supporto della squadra, la Campana Imballaggi - Trevigiani. Un particolare grazie lo rivolgo al mio allenatore, anche lui fortemente provato in questo periodo surreale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

le foto

Restart Bz, festa di quartiere al parco Pompei

Dopo il successo della prima edizione, ieri e oggi (domenica 26 maggio) torna la festa di quartiere al parco Pompei di via Roen organizzata da Restart Bz. L'apertura della sagra è stata l'occasione per inaugurare le attività del community workshop, Id Roen. Urban Party 2.0 prosegue oggi con storytelling nel parco a cura di Sagapò, la ciclofficina PedalareRadicale Spazio77, spettacoli di danza del ventre, il truccabimbi, sessioni di yoga. LE FOTO (DLife)

bolzano

La protesta: «Otto mesi per l'assegno di cura, a 95 anni» 

Il figlio: «Mia madre è seguita da tre badanti. Ho fatto domanda a gennaio, ieri mi hanno detto che la visita slitta forse ad agosto». Zendrini (Ufficio valutazione non autosufficienza): «Tempi scesi da 9 mesi a 4,5. Ma la zona di Merano è la più in ritardo. Lavoriamo per riequilibrare la situazione»

Attualità