Frank: «È un Bolzano di qualità» 

Ice Hockey League. Alla vigilia del posticipo di domani sera contro il Vienna, l’attaccante meranese racconta l’ottimo avvio di stagione dei biancorossi: «Chi gioca sta dando il 100%, non importa se non siamo al completo. Ma non parlate di titolo. I tamponi? Ci siamo abituati»


THOMAS LACONI


Bolzano. Quando il gioco si fa duro, Daniel Frank inizia a giocare. Pochi fronzoli, solo fatti. Ci è abituato l’attaccante meranese, uno che solamente un anno fa è rientrato in corsa in casa biancorossa, dopo una snervante estate di attesa e dubbi, prima della fumata bianca e della firma del nuovo contratto. Un’altra stagione è cominciata e questa volta, nonostante tutto, il Covid 19, i tamponi e l’incertezza che regna sul mondo dello sport, Frank è ripartito a mille, è stato uno dei primi a firmare il contratto che lo ha legato per l’ottavo anno di fila al Bolzano. Questione di carattere, di cuore, e poi la voglia di esserci e di dimostrare, sempre e comunque, di valere una maglia, tanto affascinante quanto pesante da indossare. Frank, alla vigilia di quest’annata molto particolare, aveva talmente voglia di ripartire, dopo lo stop durante i playoff di marzo, che pare abbia deciso di firmare in bianco. Adesso si ritrova protagonista, nuovamente, in una squadra che, rispetto alle scorse stagioni, presenta tanta qualità e un roster profondo, costruito per arrivare fino al titolo. «Quella parola non fatemela pronunciare però – sorride – sognare è bello, ma ogni anno, sempre, bisogna fare i conti con la realtà. A Bolzano i successi, però, non sono mai arrivati per caso...».

I Foxes, in attesa del posticipo casalingo di domani sera contro Vienna, hanno le pile cariche e una voglia matta di giocarsela con tutti. Senza timori, senza ansie, ma con la garra tipica di una squadra che, per emergere, ha sempre dovuto partire da zero. «Stiamo bene e molto carichi – spiega Frank – chi sta giocando sta dando il 100% e poco importa se non siamo ancora al completo. In una situazione come questa, nella quale alcuni ragazzi devono ancora aspettare prima di rientrare sul ghiaccio, chi solitamente riveste ruoli particolari o gioca un po’di meno deve dimostrare al coach di essere affidabile e poter essere in grado di aiutare questa squadra». Vincere aiuta a crescere più in fretta, rafforza l’autostima. Frank lo sa bene, anche se ammette: «Se vogliamo fare strada dobbiamo diventare un gruppo forte, unito, compatto, ma la base direi che è buona. Molti ragazzi dello scorso anno sono tornati alla base, Ireland è un coach che ci dà tante certezze, mette molta passione ed energia nel suo lavoro, pretende molto, ma a quel punto chi ha una chance deve dimostrare di valere la sua fiducia».

Bolzano da titolo?

La parola titolo, a Bolzano, è tassativamente vietata. L’autunno è già avviato, marzo è lontanissimo, eppure in casa biancorossa, almeno quest’anno, nutrire già in partenza qualche ambizione appare più che legittimo. «Abbiamo tanti giocatori di qualità, i nuovi mi hanno impressionato e hanno già dato un’impronta importante. Questo Bolzano fa paura, è rispettato, lo sappiamo, ma la nostra filosofia non può cambiare. A Dornbirn non abbiamo giocato una grande gara, abbiamo commesso qualche errore di troppo, eppure con otto attaccanti e tanto carattere abbiamo portato a casa una bella vittoria: significa che questo gruppo ha già capito quale strada seguire. Aspettiamo le prossime giornate per capire a che punto siamo – continua “Frankie” – molto avversarie di livello, vedi Kac e Vienna, hanno puntato sulla linea verde: meno imports, più giocatori locali. Non resta che affrontarle e vedere a che punto siamo».

Tamponi su tamponi

Nel bunker di Via Galvani i tamponi rappresentano la nuova quotidianità dei Foxes. «Ci siamo abituati – spiega Frank – viviamo alla giornata, l’importante è andare avanti senza troppe ansie, ma rispettando le regole che ci siamo imposti fuori dal ghiaccio. Dobbiamo essere responsabili, l’unica strada per affrontare questo “nemico” molto fastidioso».

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