Frankie Dettori come Piggott Sette urrà nelle King George

Ascot. Lanfranco Dettori non finisce mai di stupire. Già baronetto alla corte della regina d’Inghilterra, Frankie, figlio del “mostro” (così lo chiamavano a San Siro) Gianfranco, ha impreziosito la...



Ascot. Lanfranco Dettori non finisce mai di stupire. Già baronetto alla corte della regina d’Inghilterra, Frankie, figlio del “mostro” (così lo chiamavano a San Siro) Gianfranco, ha impreziosito la sua collana di successi con un altro gioiello: la settima vittoria nelle King George (gruppo 1 sulla distanza classica del miglio e mezzo). Una delle prove più celebri e ricche al mondo, che Dettori ha portato a casa in sella alla fuoriclasse Enable, training di John Gosden e colori del principe Khalid Abdullah, al suo terzo centro nella classicissima già vinta nel 2017 e nel 2019: nessun cavallo ci era mai riuscito.

Quello del pomeriggio di sabato è stato il settimo sigillo per Frankie nelle King George: un altro record, perché questo successo sul palo di Ascot gli permette di appaiare il mito Lester Piggott nella graduatoria dei jockey più vincenti in questa corsa.

Il fantino italiano, inglese d’adozione (nella terra d’Albione e in generale nel mondo ippico è un’autentica superstar), assieme a Enable ha affrontato una stringatissima edizione delle King Geroge: lei contro due soli altri partenti, dopo il ritiro di Anthony Van Dyck. Sotto la pioggia e con terreno pesante, Sovereign per tutto il percorso l’ha giocata sul ritmo e in dirittura ha cercato l’allungo per sfuggire a Enable. Frankie in breve l’ha riagganciato e sorpassato, mentre Japan non era in grado di intervenire. Secondo rimaneva così Sovereign, staccato di oltre cinque lunghezze, Japan molto più dietro.

È l’undicesimo gruppo 1 vinto in coppia da Enable e Dettori, duo al quale è sfuggito d’un soffio un clamoroso tris all’Arc de Triomphe, che gli è stato negato da Waldgeist l’ottobre scorso. «Enable è speciale - ha dichiarato Lanfranco nel dopocorsa- e, ogni volta mi fa emozionare. Ora andiamo a prenderci il terzo Arc de Triomphe. Sarà difficile, ma ci proveremo».













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