Giomi, solo nota di biasimo ma perde il titolo italiano 

Atletica. Positiva all’antidoping al campionato tricolore di maratona dello scorso 10 novembre niente squalifica per la bolzanina: «Assumo quel farmaco per l’asma, non era inserito nel TUE»


MARCO MARANGONI


Bolzano. La positività a sostanze o medicine vietate dall’ordinamento sportivo non sempre finisce con una squalifica per doping con conseguente marchio d’infamia. È il caso di Sarah Giomi. Alla runner bolzanina, trovata positiva ad un corticosteroide sintetico (prednisone – prednisolone) il 10 novembre scorso dopo la conquista del titolo nazionale di maratona a Ravenna, la Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping non ha inflitto nessuna squalifica perché ha riconosciuto la sua «buona fede». In termini tecnici il Tribunale Nazionale Antidoping della NADO Italia ha inflitto una nota di biasimo, il pagamento delle spese del procedimento quantificate forfettariamente in 378 euro e, quello che poi brucia di più all’atleta, l’invalidazione del risultato sportivo, quindi la vittoria cancellata.

Paga la superficialità

La nota di biasimo è perché la Giomi è stata superficiale a non controllare il Tue, ovvero il modulo di esenzione a fini terapeutici. Ogni atleta che, per motivi di salute, necessiti di assumere un farmaco o di praticare un metodo proibito può chiedere l’esenzione ma deve essere valutata attentamente. La somministrazione del farmaco non deve causare grave danno alla salute, non deve produrre un miglioramento supplementare della prestazione e non deve esserci alcuna alternativa terapeutica all’uso della sostanza vietata o del metodo proibito.

«Soffro di allergia e asma, sono seguita dal reparto di pneumologia dell’ospedale di Bolzano e per questo per fini terapeutici assumo due farmaci ben definiti – premette Sarah Giomi che nella vita quotidiana dirige un centro di accoglienza senza fissa dimora per conto della Caritas nel capoluogo altoatesino –. Purtroppo uno dei farmaci non era inserito nel TUE e quindi in un primo momento ero risultata positiva. Nella dichiarazione c’era scritta la categoria di farmaci, “corticosteroidi”, ma non il nome di essi: è stata una mia disattenzione».

Adesso il ritorno alle gare

Alla domanda se tornerà alle gare, Giomi ha risposto: «Sicuramente sì, ma prima devo aggiornare con il medico societario il modulo TUE per non incappare in ulteriori disavventure». Dal primo gennaio di quest’anno Sarah Giomi, 35 anni, è tesserata per il Cus Pro Patria Milano ed è seguita da Giorgio Rondelli. «Con il mio precedente allenatore Andrea Tomei non mi trovano più e mi hanno consigliato di affidarmi a Rondelli che mi invia i programmi di allenamento – aggiunge – Talvolta scendo a Milano per verifiche della preparazione. In questo periodo non ho mai smesso di allenarmi perché confidavo nella soluzione del caso».

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