Hockey, ai Mondiali azzurri sconfitti (3-0) dal Kazakhstan

Per l’Italia, già promossa in Top Division, è una sconfitta indolore



Ci sono sconfitte che fanno male, e altre che scivolano addosso quasi senza lasciare traccia.

Il ko dell’Italia contro il Kazakhstan nell’ultima giornata dei Mondiali di Budapest fa indubbiamente parte di questa seconda categoria: la promozione in Top Division, infatti, era già stata messa al sicuro 24 ore prima, e lo 0-3 subito dagli ex-sovietici, che in questo modo ci faranno compagnia a Minsk 2014, non serve altro che a determinare la classifica finale del torneo. Oltre che, naturalmente, a far salire alle stelle le quotazioni dell’Italia tra le nazionali più odiate dai tifosi ungheresi.

Già, perchè i padroni di casa, per sperare nel sorpasso sul filo di lana ai danni del Kazakhstan, avevano bisogno di un successo degli azzurri. Che invece non è arrivato. Ma chi pensa che Egger e compagni siano scesi in pista solo per onor di firma, si sbaglia di grosso. L’avvio di partita infatti, è tutto azzurro: l’Italia (Bernard in porta, Egger in attacco al posto dell’acciaccato Insam) dominando il ghiaccio, sfiora più volte il vantaggio, ma alla prima occasione Zhailauov trasforma in oro il rebound concesso da Bernard su tiro dalla distanza di Savchenko.

Lo svantaggio toglie smalto e sicurezza alla nazionale, sostenuta a gran voce dai tifosi ungheresi, e con il passare dei minuti la stanchezza comincia ad attaccare i muscoli degli azzurri.

Gli azzurri chiudono il Mondiale a pari punti con il Kazakhstan, il quale però ci sta davanti grazie al successo nello scontro diretto. Il primo posto vale anche il sorpasso nel ranking IIHF, e questo, in linea teorica, dovrebbe rendere ancora più duro il girone della nazionale ai Mondiali di Minsk. Per il momento, però, la priorità è festeggiare il ritorno in Top Division. L’Italia torna a sedersi al tavolo con le grandi, e la speranza è che questa volta l’ascensore mondiale si fermi per un po' ai piani alti, dove c’è l’hockey che conta.













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