HOCKEY»LA CRISI DEI CAMPIONI D’ITALIA

BOLZANO. «In un periodo economicamente molto difficile come questo o c’è l’appoggio massiccio da parte di tutti, enti pubblici, sponsor e tifosi, altrimenti dopo questa stagione saremo costretti a...


di Marco Marangoni


BOLZANO. «In un periodo economicamente molto difficile come questo o c’è l’appoggio massiccio da parte di tutti, enti pubblici, sponsor e tifosi, altrimenti dopo questa stagione saremo costretti a prenderci anni di riflessione. In Continental Cup vogliamo fare bella figura, cercherò di trovare qualche sponsor privato e fare una sorpresina al nostro pubblico».

Dieter Knoll, amministratore delegato dell’Hockey Club Bolzano, è molto chiaro. Non è escluso che al termine di questo campionato la società biancorossa possa anche chiudere i battenti per un tempo non meglio definito. Sotto l’aspetto sportivo c’è l’intenzione di ingaggiare entro la metà della prossima settimana un rinforzo in vista della semifinale dell’unico torneo per club europeo riconosciuto dalla Iihf. «Ci servono volontari, una sessantina per la Continental, ma anche nuovi consiglieri e chi vuole farsi avanti per il bene del club basta che contatti la nostra società o me personalmente», afferma, quasi lanciando un appello, l’ad dei Foxes che per diversi anni è stato il numero uno della società di via Galvani prima di ricedere il testimone allo storico presidente Otto Massimo.

Il pubblico si lamenta, oltre che per il piazzamento in classifica, per il fatto che non è stato ingaggiato alcun nuovo giocatore...

«Rispondo che per la Continental Cup, manifestazione alla quale tengo molto essendo un highlight per Bolzano e dove mi aspetto diecimila spettatori in tre giorni, arriverà una sorpresina. Ci sto lavorando».

Per quanto concerne il rendimento?

«Chiedo al pubblico di avere pazienza. Non si può sempre vincere, avere gli stranieri e far giocare anche i locali. Tutto non è possibile – tuona Knoll che fa riflettere tutti sui 19 scudetti vinti dal Bolzano, unico sodalizio in Italia -. Siamo una società rispettata e conosciuta in Europa per quanto abbiamo fatto. La politica della società è su scala pluriennale. È stato deciso di puntare sui locali e credo disponiamo dei migliori giovani della scuola italiana. Sono in gran parte classe ’89 o ’90».

Rimprovera qualcosa alla squadra?

«No, mi complimento con i ragazzi. Contro il Cortina stavamo vincendo poi un errore ha compromesso tutto. Posso dire che diverse occasioni non sono state concretizzate causa la poca esperienza dei nostri giovani. Ripeto serve pazienza, anche in un anno di transizione abbiamo bisogno del pubblico che ci sostenga».

L’abbonamento annuale, master round compreso, esclusi Continental Cup e play off, è pari a 90 Euro, uno dei più bassi di sempre, ma al Palaonda la risposta di pubblico è ancora bassa...

«Diciamo che i bolzanini sono un po’ viziati – afferma Knoll -. Rispetto a via Roma il Palaonda è decentrato e non si può più andare a piedi. Il costo dello stagionale non possiamo abbassarlo ulteriormente. Se si fa un calcolo sono 4 euro a partita. Capisco che in un periodo duro e difficile come questo è un costo e tutti stanno attenti al portafoglio. Va detto che a Bolzano non c’è solo l’hockey come per esempio a Brunico».

Considerando lo sciopero prolungato dell’Nhl, quanto costerebbe portare una ‘stella’ dell’hockey?

«Servono circa 30mila euro al mese. Prendiamo in analisi un buon giocatore. Il costo dell’ingaggio si aggira sui 10mila euro ma la cifra che incide maggiormente è l’assicurazione tra i 15 ed i 20mila dollari al mese, quindi vanno aggiunti le spese dell’appartamento, l’auto a suo uso ed i voli di andata e ritorno».

Le piacerebbe tornare ad iscrivere la squadra in un torneo come l’Alpenliga?

«Certo, ma al momento, oltre ad esserci problemi di budget, non c’è una manifestazione simile».

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