Hockey Ebel

Il Bolzano ha perso lo spirito di gruppo

Metropolit, Luoma e Vallerand impresentabili e cresce il malumore tra i tifosi. Sabato a Klagenfurt serve la vittoria


di Thomas Laconi


BOLZANO. La domanda più frequente nell’ambiente biancorosso, dopo la brutta serata di giovedì, è una sorta di tormentone che dura da due giorni e al quale nessuno, finora, sembra essere riuscito a dare una risposta: Bolzano dove ritroverà ora una nuova energia per risalire? Già, il punto è proprio questo in casa Foxes, dopo la quarta sconfitta in cinque gare del Pick Round, che ha acuito una sorta di depressione che sembrava destinata a diradarsi con il passare del tempo. Invece, dopo avere fatto un timido passo in avanti contro Innsbruck, Bolzano ne ha fatti due indietro contro il Klagenfurt. Risultato: sconfitta pesante, umore nero in tribuna, silenzio tombale in spogliatoio e un Dieter Knoll, (definirlo infuriato giovedì è quasi un eufemismo) rinchiuso nello stanzino di coach Tom Pokel, per confrontarsi sulla crisi di nervi e il senso di frustrazione latente che stanno attanagliando la squadra.

Sta crescendo il malumore tra i tifosi che non hanno certo “mollato” la squadra ma non riescono a comprendere l’involuzione di una compagine brillante e spettacolare fino a qualche settimana fa ed ora timorosa, impacciata, senza idee e schemi. Sabato (ore 19.15) alla Stadthalle la truppa biancorossa è chiamata ad un immediato riscatto.

Quasi un obbligo conquistare i tre punti, per vendicarsi del ko del Palaonda e provare a riaprire la difficile corsa al quarto posto. Serve una grandissima prestazione al fragile Bolzano, che dalla sua avrà al fianco un centinaio di tifosi che seguiranno la squadra per trascinarla verso i tre punti.

La vigilia del match di sabato non è stata serena, anche e soprattutto per le due defezioni che costringeranno i Foxes a giocare solamente con un solo centro di ruolo. Anton Bernard ha infatti rimediato due giornate di squalifica, per una carica in balaustra ritenuta eccessivamente violenta dal Dops. In infermeria, oltre al solito Palmieri, si è aggiunto anche Travis Oleksuk, che ha trascorso la giornata del suo 28esimo compleanno a curare un ginocchio dolorante, dopo avere rimediato una durissima carica da tergo ad opera di Kapstad. Con un solo “regista” di ruolo (Metropolit), Pokel dovrà giocoforza rivoluzionare le linee offensive e provare a registrare una squadra, apparsa troppo indisciplinata giovedì, ma non solo. I numeri, infatti, certificano lo stato di salute del paziente Bolzano: 4 sconfitte in 5 partite, sesto posto in classifica, 25 gol subiti solo nel Pick Round, ovvero una media di 5 a partita, penalty killing abulico (tre gol incassati giovedì e percentuale ai minimi termini), powerplay non pervenuto e rendimento di molti giocatori stranieri deficitario. Il quadro è deprimente, ma serve una scossa.

Pokel va avanti per la sua strada, ma l’impressione è che i suoi ragazzi stiano seguendo un altro sentiero. Manca una reazione, ma senza spirito di gruppo e unità d’intenti è come scalare l’Everest con un paio di ciabatte. I Foxes sono questi e dopo un’ottima stagione regolare (il quarto posto è un risultato di grande spessore ndr) sono entrati in un tunnel dove in fondo, una luce fioca, quasi impercettibile, si è intravista solamente poche volte. A cinque giornate dalla fine, e con la pausa in arrivo (da lunedì ci sarà spazio per la nazionale di Stefan Mair, impegnata in Polonia), serve davvero il vero Bolzano per ritrovare il giusto spirito, il morale e la fiducia, in vista dei playoff, che rischiano a questo punto di concludersi molto presto, già ai quarti di finale.

La serata di sabato alla Stadthalle (dove Egger e compagni hanno già vinto una volta in stagione) ci dirà molto, ma non tutto. Impossibile fare peggio di giovedì, anche se in due giorni, uno dei quali trascorso in pullman (i Foxes sono partiti già ieri alla volta della Carinzia) è difficile sperare che tutti i problemi svaniscano nel nulla. Bolzano, di fatto, è artefice del proprio destino: per sperare bisogna cambiare registro, se si pensa soprattutto alle prestazioni di alcuni big (Metropolit, Luoma e Vallerand in primis) che stanno rasentando lo zero assoluto. Gli italiani fanno la loro parte, altri invece no. Senza il famoso cuore biancorosso, ogni speranza resterà vana. Pokel deve riprendere in mano il timone e ritrovare le giuste risposte dai suoi ragazzi. Sabato arriva la prova d’appello.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità