Doping

Il caso Schwazer si decide lunedì

Nel tardo pomeriggio la risposta del Tas. Ecco il contenuto del ricorso


di Marco Marangoni


BOLZANO. La corsa contro il tempo è ormai agli sgoccioli. Sono undici i punti al paragrafo “irregolarità procedurali ovvero inutilizzabilità e/o invalidità degli atti procedimentali e/o degli elementi indiziari acquisiti” indicati nelle 52 pagine del ricorso inviato nella serata di venerdì al Tribunale Arbitrale dello Sport al fine di ottenere la partecipazione, seppur sub judice, di Alex Schwazer alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. La pronuncia da parte del TAS è attesa per il tardo pomeriggio di lunedì. L’avvocato Gerhard Brandstätter ha presentato un corposo ricorso con allegate tre diverse perizie tecniche/chimiche. Sul documento prodotto vengono evidenziate almeno undici anomalie riscontrate dal primo gennaio quando venne effettuato il controllo presso l’abitazione dell’atleta. All’interno non sono presenti riferimenti a istituzioni sportive nazionali o straniere, figure che avrebbero consigliato di non vincere perché sono aspetti prettamente penali che sono stati denunciati sia alla Commissione Antimafia che alle Procure di Bolzano e Roma.

Tre le falle principali riscontrate dai legali. La prima è legata alla catena di custodia, la seconda sui perché in tre giorni le urine di Schwazer sono passate attraverso cinque stanze del laboratorio di Colonia dove il campione potrebbe anche essere stato manipolato, la terza il tempo trascorso senza fornire comunicazione. Al punto 1.1, la prima grave irregolarità, la mancanza di anonimato del luogo (“Racines, ITA”), quindi non ci sono indicazioni sul viaggio delle urine verso la Germania (soste e luoghi di custodia). Si sa che dalle ore 15 del primo gennaio 2016 alle ore 6 del 2 gennaio, quando partono con destinazione Colonia (non si conoscono i dettagli che dovrebbero essere indicati), i campioni risultano custoditi presso l’ufficio del Dco. Anomalie anche per quanto concerne la ricezione delle urine. Alle 15,10 del 2 gennaio le urine entrano nella stanza R710 e alle 8,25 del 5 gennaio vengono congelate. Alle 5,50 del 14 aprile, dopo un lungo riposo, le urine vengono rianalizzate per il test IRMS (ricerca degli steroidi). Dal 14 al 26 aprile le provette vengono scongelate due volte. In questa data viene riscontrata la non negatività al doping di Schwazer ma qualche giorno dopo la Iaaf comunica alla Fidal di Roma che Alex può ritornare alle gare. Altro mistero, perché sono stati fatti trascorrere quasi due mesi per notificare la non negatività all’atleta?

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