in eccellenza 

Il dramma del Bozner dal sogno serie D alla retrocessione

BOLZANO. Dopo il Valle Aurina, retrocesso già prima dell'ultima giornata di campionato, e assieme alla Benacense, che ha fatto harakiri perdendo... l'imperdibile match casalingo contro un San Martino...


di Andrea Anselmi


BOLZANO. Dopo il Valle Aurina, retrocesso già prima dell'ultima giornata di campionato, e assieme alla Benacense, che ha fatto harakiri perdendo... l'imperdibile match casalingo contro un San Martino già salvo e non approfittando quindi del pareggio a Storo del Naturno, anche il Bozner saluta mestamente l'Eccellenza, scendendo in Promozione, nonostante le due vittorie di fila – l'ultima per 3-0 nel match casalingo contro il Bozner – con le quali ha concluso il campionato. Risveglio tardivo, quello dei ragazzi di Ianeselli, e fine di un ciclo.

Un ciclo bello, a tratti entusiasmante, certamente glorioso, visto e considerato che nel suo quinquiennio in Eccellenza il Bozner è arrivato a raggiungere vette impensate, come il terzo posto prima e il secondo nella scorsa stagione con tanto di partecipazione ai playoff interregionali per salire in D (e gli “orange” hanno pure sfiorato la promozione).

Ma – a ben vedere – la retrocessione al termine di questa stagione è tutt'altro che sorprendente e imprevista. E' quasi un verdetto annunciato. Sin dalla scorsa estate, quando – in un sol colpo – il Bozner ha dovuto dire addio a bomber Bertoldi, che era ben più di mezza squadra, a Ceravolo, al direttore sportivo Andreas Canal e – ultimo ma non ultimo in ordine di importanza – a mister Flavio Toccoli. Stiamo parlando di pedine cardine, in campo e fuori, che erano la forza e l'anima del Bozner. Inevitabile pagare dazio, anche perché sostituire i partenti, anzi quei partenti, con elementi di pari valore era praticamente impossibile. Ecco che quindi, seppur amara, quella del Bozner è una retrocessione da metabolizzare e archiviare senza fare drammi. Perché i cicli iniziano e finiscono, e quello degli “orange” - lo si era capito già prima dell'inizio del campionato – era obiettivamente al capolinea. L'unico rimpianto può essere legato al fatto che – con gli stenti prolungati di Naturno e Maia Alta e nel girone di ritorno anche del San Martino – il raggiungimento della salvezza, anche se striminzita, poteva non essere una missione impossibile, come invero hanno dimostrato le ultime giornate di campionato e così come certifica la classifica, nella quale il Bozner chiude al terzultimo posto ma con un solo punto di ritardo dal Naturno e due dal Maia Alta.Fine di un ciclo, anch'esso ricco di soddisfazioni, anche per il Valle Aurina, la cui retrocessione in Promozione coincide con l'addio al calcio di Robert Niederkofler, capitano, anima e bandiera di una squadra che anno dopo anno ha sofferto addii, partenze e cessioni importanti, presentandosi in campo in questa stagione con la squadra certamente più debole degli ultimi sei-sette anni. Per la Benacense, invece, l'Eccellenza è stata una toccata e fuga, visto e considerato che i rivani tornano nel campionato di Promozione dopo una sola stagione di frequentazione del salotto buono del massimo torneo regionale. E dire che il girone d'andata lasciava pensare a tutt'altro risultato. Ma – si sa – nel campionato di Eccellenza il girone di ritorno è come un gran premio della montagna per un ciclista-scalatore: se ne hai scollini, se non ne hai più non puoi mentire a lungo e ti 'pianti'.

L'Eccellenza va in archivio con un calcio altoatesino che si conferma – a livello dilettantistico – di livello nettamente superiore a quello trentino. Lo testimoniano il podio tutto altoatesino, le promozioni in serie D di Virtus Bolzano e San Giorgio e il terzo posto della matricola San Paolo.













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