Il giorno di Perkmann e Felderer

RENON. Ci sono gare che sono un’autentica sfida contro il cronometro, altre, come la Horn Attacke, che sono una vera e propria lotta contro se stessi. Venti chilometri, che non sono poi un’infinità,...



RENON. Ci sono gare che sono un’autentica sfida contro il cronometro, altre, come la Horn Attacke, che sono una vera e propria lotta contro se stessi. Venti chilometri, che non sono poi un’infinità, 2.000 metri di dislivello, che li senti quando arrivi a 2.262 metri in cima al Corno del Renon, ma che presuppongono gambe toniche, muscoli temprati, braccia di acciaio e soprattutto una grande “testa” sportiva. E dimestichezza nella corsa e con gli sci. Hannes Perkmann e Annelise Felderer sono due di questi atleti speciali, che hanno deciso di affrontare a tutta la gara che il presidente del comitato Gunter Plattner ha proposto per la quarta volta.

Staffette.

Per chi non ha allenamento, soprattutto in questa fase di inizio stagione per i runners, c’è modo di affrontare la Horn Attacke in staffetta con formazioni di due o tre componenti. Un primo tratto di corsa fino a Soprabolzano nel “parterre” della funivia e della stazione del trenino (addobbata dalla SAD con un vagone storico), un secondo tratto fino a Pemmern e poi la frazione scialpinistica fino in cima al Renon.

E fra le staffette a due si sono messi in luce Florian Zeisler e Michael Zemmer, mentre nelle staffette a tre ha vinto il team Pseirer Alpinflitzer con Armin Larch, Hansrudi Brugger e Lukas Mangger.

Forcing da subito.

Partenza alle 9 a Bolzano in via Dodiciville davanti al Mountain Spirit, poche falcate pianeggianti e poi l’inclinometro impenna sull’impegnativa salita di S. Maddalena. Anche tra i primi c’è chi sale con le mani sulle ginocchia, ma non Hannes Perkmann che fa subito forcing. A distanza gli risponde Philipp Plunger, poi si fa sotto Henry Hofer, ma dietro a controllare la situazione c’è anche Georg Piazza.

Mano a mano che l’ascesa si fa più intensa Perkmann mette fra sé e i rivali un distacco che al primo rilevamento di Soprabolzano è prossimo al minuto. Dietro Hofer non riesce a scalfire il divario, mentre Plunger si fa sorprendere anche da Christian Neumair che transita 4° ad oltre 4’.

Annelise Felderer è un vero camoscio. È sempre stata in testa fin dallo start e a Soprabolzano il cronometro le dà 1’10” di vantaggio su Anna Pircher e quasi 2’ su Birgit Klammer, e subito si capisce che la gara di testa rispetterà i pronostici.

Radici e ghiaccio.

La seconda frazione di corsa non presentava salite impossibili, ma il fondo era molto tecnico. Un primo tratto con radici nel bosco, poi di corsa nel fango, sulla neve anche ghiacciata, fino a Pemmern. Alla fine della corsa, dopo 13 km, Perkmann poteva vantare 2’50” sul suo più tenace avversario Hofer, con Neumair a quasi 7’. Con gli sci Hofer segna il miglior tempo di frazione nonostante un errore di percorso, ma a vincere è l’atteso Perkmann, con Hofer secondo e Piazza, bravo a recuperare, terzo.

Le donne vedono la Felderer mettere in fila la Pircher e Priska Gasser, come da copione. Delle staffette abbiamo già detto, manca la situazione meteo, con una giornata da incorniciare e finita in bellezza con la premiazione al Rifugio Feltuner.















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