Il Giro si corre tra storie e disegni 

Ciclismo. Iniziativa benefica con al centro la Corsa Rosa, narrata e illustrata da Budapest a Milano. Tra gli artisti anche il bolzanino Oscar Diodoro «Ogni tappa avrà un narratore e un illustratore diversi: credo che sia una sfida avvincente ed impegnativa, pensata per aiutare e fare del bene»


Paolo Gaiardelli


Bolzano. Che cos’è il Giro d’Italia se non uno splendido racconto? Storie di uomini che si incrociano sulle strade del nostro Paese, immersi in paesaggi primaverili mozzafiato, tra colline e pianure, accarezzando il mare, per poi scalare le montagne; incroci che si trasformano in sfide epiche, alcune immortali, nel tentativo di conquistare la maglia più bella che ci sia, quella rosa ovviamente. E allora perché non narrarlo, disegnarlo, tratteggiarlo, il Giro 2020, quello che nella realtà, causa Coronavirus, non ci sarà, ma che può trovare spazio e vita nella fantasia di giornalisti, scrittori e illustratori, chiamati a farci assaporare le emozioni uniche della carovana.

L’ideatore è Bozzuto

Il progetto si chiama «Senzagiro» ed è stato ideato da Paolo Bozzuto, professore del Politecnico di Milano e grande appassionato di ciclismo sportivo. Ha chiamato a raccolta più di 40 professionisti del settore della comunicazione, che dal 9 maggio, giorno della partenza da Budapest, ci informeranno sulle varie tappe, fino all’arrivo della crono di Milano. Tutto come previsto, come sarebbe dovuto essere. Al via i migliori delle due ruote, da Vincenzo Nibali a Richard Carapaz, e, a dare letteralmente forma e colore alle loro gesta, anche un bolzanino. Si tratta di Oscar “Odd” Diodoro, illustratore e visual artist, che conta svariate collaborazioni, come quelle con Warner Bros., Adobe, ed EURAC Research, ed ora pronto alla nuova e stuzzicante avventura. «Sono stato contattato da Osvaldo Casanova e Riccardo Guasco, chiamati ad allestire la squadra che si occuperà della parte relativa alle immagini - racconta l’artista del capoluogo -. Il Giro è il Giro, quindi sarà qualcosa di avvincente ed impegnativo; credo che ci siano tutti gli ingredienti perché si riesca a catturare l’interesse, e chissà anche ad avvicinare del pubblico non propriamente legato al mondo del ciclismo».

Quella che andrà in scena, in sostanza, sarà una rappresentazione delle gesta di atleti delle due ruote. L’invenzione della corsa e la classifica che ne nascerà andranno a comporsi in un puzzle di sguardi differenti, in una visione d’insieme che è sport, geografia, paesaggio e storia. «Ogni frazione del Giro d’Italia avrà uno scrittore ed un illustratore diversi - spiega Oscar Diodoro -. Tutto sarà in divenire, si costruirà un tassello alla volta, giorno per giorno. Ognuno di noi avrà una tappa e sarà accoppiato al narratore di turno. In base a quello che uscirà dalla sua penna, saremo chiamati, uno alla volta, a darne un’interpretazione attraverso il disegno».

Un gioco benefico

Gli organizzatori parlano di un “gioco”, per provare a riempire le giornate di maggio rimaste, per l’appunto, «Senzagiro», ma l’impegno sarà massimo, perché lo scopo vero è quello di raccogliere fondi per la coopertativa sociale «Namasté» (www.coopnamaste.it), che da vent’anni sul territorio della Bergamasca incontra e assiste 3000 persone fragili al giorno: disabili, anziani, malati, bambini e adolescenti in difficoltà. In queste settimane «Namasté», pur fra mille difficoltà, ha intensificato i propri servizi facendo di tutto perché questa emergenza non provochi un’ulteriore e ancora più grave emarginazione. «Questo è l’aspetto fondamentale - conclude Diodoro -. Abbiamo individuato l’associazione in maniera democratica e credo sia stata la scelta migliore».

Per seguire il progetto, e dunque le tappe del Giro d’Italia 2020, ci sono vari canali attivi, dal sito internet www.senzagiro.com, passando per la pagina facebook.com/senzagiro ed il canale instagram.com/senzagiro/.













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