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Il nuovo Alto Adige avrà l’entusiasmo del giovane Zanetti

Presentato l'allenatore: «È la mia prima panchina con i grandi ma questo non mi spaventa, anzi mi fornisce maggiori stimoli»


di Filippo Rosace


BOLZANO. Coraggio, voglia di stupire e forza delle idee. Sono i concetti incisi nel manifesto dell’Alto Adige targato mister Paolo Zanetti. Il 34enne tecnico vicentino ha entusiasmo da vendere, davvero un buon segno per un allenatore tra i più giovani della categoria e chiamato a guidare la nave biancorossa nel prossimo campionato di serie C. «È un’avventura stimolante, un’opportunità incredibile che ho intenzione di sfruttare dal primo all’ultimo minuto – dichiara Zanetti – Darò tutto me stesso per ripagare la fiducia che mi è stata accordata, per me è davvero motivo d’orgoglio essere stato designato per questo progetto. Quando è iniziato il dialogo con l’Alto Adige? Il primo contatto è avvenuto circa un mese fa, al direttore (Valoti, ndr) era piaciuto il modo di giocare dei miei ragazzi (la Berretti della Reggiana) e quando sono cambiati alcuni scenari si è sviluppato un costante contatto che ha fatto emergere quel feeling che oggi mi ha portato ad essere qui».

Dopo aver lavorato come vice di Colombo nella Reggiana e successivamente guidato la Berretti granata, per mister Zanetti quella dell’Alto Adige è la prima vera panchina da gestire in autonomia, con la collaborazione con il vice Alberto Bertolini. «È vero è la mia prima panchina con i grandi ma questo non mi spaventa, anzi mi fornisce maggiori stimoli. La differenza rispetto al lavoro con i giovani è dettata esclusivamente dal risultato, che viene al primo posto, anche se nella mia mentalità c’è la voglia di fare risultato attraverso un certo tipo di gioco. Quale modulo? Stiamo ragionando su varie situazioni. Per quanto mi riguarda ho lavorato sia sul 4-3-3 che sul 3-5-2, ma prima di parlare di moduli preferisco capire cosa ci saprà offrire il mercato e, ovviamente, vedere dal vivo i giocatori che faranno parte di questa rosa. Credo sia riduttivo parlare di un modulo solo, perché ritengo giusto lavorare su vari fronti, sia per necessità che anche per strategia».

Concetti che dovranno essere interpretati dai protagonisti in campo, attori che attendono di essere scritturati per il copione biancorosso. «La squadra che il direttore allestirà – prosegue Zanetti – sarà sicuramente interessante e competitiva, in grado di poter disputare un buon campionato. Starà a me riuscire a tirar fuori il massimo da ogni singolo elemento. In questi giorni è stata fatta una valutazione sui giocatori che abbiamo e che vorremmo tenere, sono giocatori che ritengo importanti perché incarnano benissimo la mentalità del lavoro che voglio imporre a questa nuova squadra. Stiamo lavorando in piena sintonia con il direttore, magari siamo in ritardo di una settimana ma questo non mi preoccupa perché ritengo che per l’inizio del campionato saremo pronti ed al massimo della condizione».

Mister Zanetti sparge attorno a sé un entusiasmo contagioso, promanato da una giovane età (sportivamente parlando) che gli consente di affrontare la nuova esperienza a petto in fuori e lancia in resta. «So di essere giovane ma questo significa tutto e niente – conclude il mister biancorosso – In questo lavoro è importante il coraggio, la forza delle idee e quella di voler stupire. Concetti che i ragazzi dovranno far propri acquisendo la mia mentalità che è il coraggio di dominare l’avversario sia in casa che fuori. Nessuna paura anche perché se fosse stato così non avrei mai accettato questo ruolo».

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