Il Rieti non paga gli stipendi ai giocatori La squadra sciopera, l’arbitro annulla

Rieti. Un'altra brutta pagina del calcio professionistico. La partita del campionato di serie C fra Rieti e Reggina ieri non si è giocata a causa dei problemi del club reatino. I giocatori della...



Rieti. Un'altra brutta pagina del calcio professionistico. La partita del campionato di serie C fra Rieti e Reggina ieri non si è giocata a causa dei problemi del club reatino. I giocatori della prima squadra hanno scioperato, come preannunciato dall'Aic, per il mancato pagamento degli stipendi (questione che per alcuni di loro va avanti da mesi) e in campo si è presentata la squadra Beretti, formata da ragazzi nati dal 2001 al 2003. Ma l'arbitro Cairano di Ariano Irpino ha rilevato l'irregolarità della posizione del tecnico della squadra laziale Lorenzo Pezzotti, che non poteva ricoprire il ruolo in quanto non possiede il patentino per allenare in Serie C. Pezzotti aveva già guidato il Rieti per tre match grazie a una speciale deroga della Lega che però non ha più. Il direttore di gara ha dato 45 minuti di tempo per ovviare al problema, ma il Rieti non è riuscito a risolvere la questione, così la partita del Manlio Scopigno contro la Reggina non è mai cominciata, ed è prevedibile che agli ospiti verrà assegnato lo 0-3 a tavolino.

«Le nuove regole funzionano, consentono di difenderci meglio e di evitare disastri - è il commento del presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli -. Chi non è in regola deve sapere che qualcuno, nel solco delle regole, ci metterà la faccia, studierà tutto e proseguirà a fare pulizia. Quando abbiamo elaborato le nuove regole nessuno era così ingenuo da non mettere in preventivo che qualcuno tentasse di eluderle, con il sorriso dei banditi abituati a far fallire le società che pensano, o meglio sperano, di poter rientrare. Abbiamo lavorato in questi giorni tutti insieme, Gabriele Gravina, Umberto Calcagno, Renzo Ulivieri, Marcello Nicchi con un unico obiettivo, rendere normale il calcio, impedire la gogna, educare i giovani. Hanno perso i “furbastri”, chi nell'ombra spera di emergere, fregandosene del bene collettivo». «Mi dispiace per i tifosi, lo so che soffrite - conclude Ghirelli -, ma noi abbiamo l'obbligo di far pulizia».













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