Il Salorno si è messo in disparte

Eccellenza. La lotta al vertice vede un Dro in fuga per la vittoria, Valle Aurina e San Martino ci provano


di Andrea Anselmi


BOLZANO. Fermo restando che, per meriti propri e demeriti altrui, questo campionato di Eccellenza lo può perdere solo il Dro, capolista imbattuta con 10 vittorie e 12 pareggi, va sottolineato come il Valle Aurina stia meritevolmente provando a tenere viva la corsa per il primo posto.

Una segnalazione arrivata dalla settima giornata di ritorno del massimo torneo regionale, con Florian Nieferkofler e compagni che non solo si sono confermati al secondo posto, ma hanno anche rosicchiato due punti al Dro. Adesso il distacco dalla vetta della classifica è di quattro lunghezze. Un gap comunque corposo in considerazione della straordinaria continuità di risultati del Dro, che anche quando gioca al di sotto del proprio standard non perde.

Certo, il pareggio al campo “Lahn” di Merano contro il Maia Alta è un mezzo passo falso, trattandosi di un testa-coda e di una partita che opponeva due squadre separate da qualcosa come 27 punti. Però, anche in una domenica non certo fra le più fertili il Dro è comunque riuscito a muovere la classifica e a conservare il proprio primato di imbattibilità. Ciò detto, il Valle Aurina, a prescindere dall’esito finale del campionato, merita comunque una lode per la ritrovata continuità di risultati e di prestazioni.

A Termeno è arrivata la terza vittoria, più due pareggi, nelle ultime cinque partite. Una vittoria “griffata” dalla doppietta di Aichner, che sta vestendo i panni del bomber, sopperendo al meglio alle continue defezioni di Voppichler e Pipperger, l’ex coppia gol del Valle Aurina che nelle ultime stagioni è stata depotenziata dai troppi infortuni sofferti. Alle spalle del Valle Aurina, in terza posizione, c’è il San Martino, che è la brutta copia della squadra spumeggiante ammirata nel girone d’andata, chiuso non a caso al primo posto. Domenica la formazione di mister Gasser non è andata oltre il pareggio – in rimonta – nel match casalingo contro il Bolzano.

Lo score del girone di ritorno non è sin qui esaltante, visto e considerato che il team della Val Passiria ha vinto una sola delle sette partite disputate nella fase discendente, raccogliendo per il resto quattro pareggi.

Troppo poco per pensare di concorrere per il primato. Stesso discorso vale per il Salorno, a lungo imbattuto e a lungo primo nel girone d’andata, mentre dopo la pausa la formazione di Zoller è salita sulle montagne russe con un rendimento ondivago, caratterizzato da alti (pochi) e bassi (molti).

Domenica il team della Bassa Atesina ha pareggiato contro l’Appiano, riuscendo solo nell’intento di tamponare la mini-emorragia delle due precedenti sconfitte di fila. Chi invece sta andando oltre ogni più rosea aspettativa è proprio l’Appiano, imbattuto da qualcosa come 11 partite, per effetto di 3 vittorie e 8 pareggi. La salvezza è davvero dietro l’angolo per Avancini e compagni. E venendo alla bagarre per non retrocedere, col generoso Maia Alta ormai spacciato o quasi, sono tante le pericolanti, e cioè tutte quelle (e sono sei) raccolte nel francobollo di cinque punti, dai 26 dell’Alense ai 21 di un Bolzano che ha perso una sola partita nelle sette disputate nel girone di ritorno.

Ma i biancorossi di mister Armenise sono per il momento penalizzanti da una serie di risultati utili inflazionata da troppi pareggi (5).

Rimangono “fra color che son sospesi” anche il Termeno, il Plose (appena 6 punti conquistati nelle ultime 9 partite) e il Naturno che ha patito la terza, pesantissima sconfitta di fila.

Dopo Plose e Levico i venostani si sono fatti travolgere in casa (0-5!) anche dal Mori, subendo qualcosa come 13 gol nelle ultime tre partite. Brutti segnali anche considerando che le retrocessioni sono legate al cammino delle formazioni regionali in serie D con ben tre squadrea rischio retrocessione.

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