Italia sconfitta, a rischio la qualificazione olimpica

Hockey. Gli azzurri del nuovo coach Pokel giocano bene ma pagano dazio a una difesa troppo soft. Oggi (ore 19.30) match decisivo con la Germania


di Michele Bolognini


BOLZANO. Il cuore azzurro non basta: l’Austria gioca “all’italiana”, testa in difesa e pattini in contropiede, Bellissimo non è il solito muro invalicabile, e la strada verso Sochi si fa terribilmente in salita.

Il match di esordio del torneo di qualificazione alle Olimpiadi vede una nazionale rigenerata dalla cura-Pokel: la squadra gioca, preme, fa forechecking, per lunghi tratti domina letteralmente la partita, ma alla fine paga dazio ad una difesa troppo soft. Il 3-2 finale lascia l’amaro in bocca a Egger e compagni, che mai come in questa occasione hanno dimostrato di potersela giocare alla pari contro avversari sulla carta più quotati. E conta poco uscire a testa alta: a Bietigheim conta solo vincere, e il risultato condanna gli azzurri al successo questa sera (face off alle 19.30) contro i padroni di casa della Germania, che ieri hanno superato 5-1 l’Olanda e che restano i grandi favoriti per strappare il pass olimpico.

Con Bellissimo schierato a difesa della gabbia, l’Italia parte con il piede sbagliato: Plastino e Helfer si fanno subito spedire in panca puniti, gli azzurri si salvano in tre contro cinque, ma in power-play “semplice” vanno sotto con un tiro dalla blu di Altmann “sporcato” da Oberkofler. La risposta italiana è veemente, Starkbaum è sotto assedio, ma gli austriaci sono più efficienti: tiro di Lakos, rimbalzo “morbido” di Bellissimo e tocco vincente Baumgartner. Sotto di due gol il Blue Team non molla: anzi, raddoppia gli sforzi, che vengono premiati a metà secondo tempo dal gol tutto “made in Bolzano” di Anton Bernard che in power-play trova il rebound vincente. Il pareggio sembra nell’aria, ma è ancora Oberkofler a raccogliere un disco vagante e a ricacciare l’Italia a meno due. Sembra il colpo del ko, ma una fiammata di Rocco a 10’ dalla fine riaccende la partita: il finale è un assedio a fort Apache, Scandella sfiora un 3-3 che sarebbe meritato, ma la sirena manda nello stomaco un boccone decisamente indigesto.

«Siamo delusi per il risultato – ha commentato a fine partita coach Tom Pokel – le piccole cose hanno fatto la differenza, e noi dobbiamo lavorare proprio sui dettagli».













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