E adesso la Juve deve stringere i pedali perchè ha attraversato il triangolo rosso dell’ultimo chilometro della stagione. Già, gli otto scudetti sono una pratica ormai archiviata e c’è da lanciare la volata per la Champions ovvero la consacrazione di un ciclo straordinario già consegnato ai libri di storia. Ma da casa Agnelli l’imput è chiaro: bisogna portare a termine la campagna d’Europa perchè la Juve vuole uscire da un giardino di casa tricolore che ha perso la suggestione di un tempo e portarsi a casa quella Coppa che si traduce in prestigio, moneta pesante e motore. Già perchè anche la composizione geopolitica del pallone europeo sta cambiando ed è chiaro che con la Coppa in mano la società bianconera può sedersi al centro nella sala ovale dei club europei.

Non a caso è stato preso il miglior giocatore dell’ultimo ventennio. Però non è semplice a partire dal primo ostacolo, ovvero quell’Ajax che non è più quello con i capelli lunghi e i basettoni di Michels ma che comunque ha impresso al proprio gioco un nuovo segno distintivo che non è ancora una nuova via alpinistica ma certo una sorta di new deal del pallone con pressing asfissiante e sana follia giovanile. Ne sa qualcosa il Real Madrid dei galattici che è uscito di scena proprio per mano dei giovani olandesi.

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