cuore e sport

L’amore porta Marco Zandron alle Olimpiadi

Pattinaggio di figura, il 23enne bolzanino sarà a Pechino per la Spagna assieme alla partner madrilena, sul ghiaccio e nella vita, Laura Barquero


di Marco Marangoni


BOLZANO. Dal “sentimiento” alle Olimpiadi per un “olé” dal sangre un po’ spagnolito e un po’ bolzanino. Dall’amore nato sulla patinoire alla realizzazione del sogno olimpico. Tutto questo lo hanno confezionato Marco Zandron, bolzanino di nascita, e Laura Barquero, madrilena.

Da alcuni anni vivono a Bergamo – «non abitiamo ancora assieme», precisa lui sorridendo – e nel febbraio gareggeranno per i colori della Spagna ai Giochi di Pechino.

Lui, 23 anni, lei, 19enne, costituiscono il primo tandem spagnolo delle coppie d’artistico ad ottenere la qualificazione olimpica.

Una storia quella di Marco che rispecchia, seppur in altro contesto, quella del fratello Maurizio che alcuni anni fa aveva lasciato l’Italia per emigrare nella vicina Austria sfruttando le origini della nonna materna. Maurizio nella gara-ultima spiaggia per acciuffare il pass per Pechino, il “Nebelhorn Trophy” di Oberstdorf, non è però riuscito a conquistarlo. Nella località dell’Allgäu che fu per oltre un decennio dacia e cantiere di trionfi di Carolina Kostner, a meritarsi la carta olimpica è stato Marco assieme alla partner Laura.

Come al recente “Lombardia Trophy” a Bergamo, Laura e Marco sono giunti secondi con il miglior score nel programma libero. Accompagnati dalle note di “Dawn of Faith” di Eternal Eclipse per lo short program e di “Awakening” di Andy Quin, “Imagine” di Boyce Avenue e “Imagine” arrangiata dalla Royal Philharmonic Orchestra, la coppia spagnola ha polverizzato tutti i suoi precedenti primati facendo segnare 181,61 punti al termine dei due segmenti.

Il pattinaggio di figura spagnolo ha già due atleti qualificati. Si tratta di Sara Hurtado e Kirill Khaliavin nella danza, lei madrilena e lui russo di Kirov.

«È una coppia nata per caso perché fino ad un anno fa non pensavamo di unirci anche a livello sportivo seppur la nostra relazione sentimentale fosse iniziata nel 2018 – racconta Zandron –. Diciamo che arrivavamo da un’estate 2020 difficile».

Difficile per motivi legati alla pandemia?

In parte sì perché era molto difficile uscire dall’Italia per allenarsi. Faccio una premessa. A livello singolo ero arrivato fino ad un certo punto e successivamente ho iniziato a pattinare nelle coppie assieme a Federica Zamponi che però dopo un suo infortunio ad una caviglia non siamo più riusciti a trovarci sul ghiaccio. Gli stessi problemi gli ha avuti anche Laura con il suo compagno. Prima di arrivare a me pattinava con Aritz Maestu e nella stagione 2019/2020 con Tòn Cónsul.

Perché avete di deciso di lasciare i rispettivi partner, ha influito la vostra relazione?

Laura la conoscevo bene, frequentava già la pista di Bergamo ed era seguita da Barbara Luoni che è anche la nostra attuale allenatrice.

Lei come è diventato spagnolo?

Diciamo che nelle coppie è più facile, non serve avere sangue spagnolo. La Spagna l’avevo già visitata molto. Nel marzo scorso abbiamo fatto la nostra prima gara come coppia spagnola. La federazione spagnola dopo il risultato di Oberstdorf ci ha già confermato alle Olimpiadi».

Spagna e pattinaggio si traduce in Javier Fernandez, due ori mondiali e sette europei.

È vero. L’ho conosciuto circa un mese fa e lui è anche uno dei miei idoli.

Prima del grande appuntamento olimpico cosa prevede la vostra agenda?

Dall’8 al 10 ottobre saremo ad Espoo per il Finlandia Trophy, a fine mese a Nizza (Trophée Métropole Côte d’Azur), a novembre a Varsavia, a dicembre Campionati spagnoli a Jaca e a gennaio Europei a Tallinn.













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