un finale “nervoso” 

La Germania chiede scusa alla Svezia 

Per le antisportive scene di esultanza davanti alla panchina



MOSCA. Come è dolce il Mondiale per la Germania il giorno dopo la grande paura. La Mannschaft, salvata sull'orlo del baratro dalla rete-capolavoro di Kroos al 95', si gode il meritato riposo e pianifica il futuro, che significa battere mercoledì la Corea del Sud e irrompere negli con tutta la carica di una rinnovata nomea di favorita. C'è una sola ombra sul trionfo, le poco eleganti e antisportive scene di esultanza davanti alla panchina svedese dopo la rete del 2-1. Ne stava per nascere un pericoloso parapiglia, impedito solo dal pronto intervento di alcune menti più lucide. Per chiudere l'incidente, sulla pagina twitter della nazionale tedesca è stato pubblicato un messaggio di scuse. Un dazio doveroso, che sarà stato pagato di sicuro molto volentieri: «È stata una partita molto emotiva. Alla fine, la reazione e i gesti dello staff sono stati forse eccessivi e questo non è nel nostro stile. Chiediamo scusa all'allenatore svedese e al suo staff», recita il testo, chiuso dalla parola svedese «Ursakta», che sta per scusa. Il ct Janne Andersson si è molto arrabbiato per l'episodio, anche se a caldo aveva parlato solo della sconfitta, definendola «la più brutta botta della mia carriera». L'essere stati anche sbeffeggiati in mondovisione dagli avversari non ha certo aiutato a digerire meglio il colpo e in tanto hanno sottolineato questa mancanza di rispetto, parlando senza mezzi termini di «comportamento disgustoso», come ha fatto il centrocampista scandinavo Emil Forsberg, che i tedeschi li conosce bene giocando in Bundesliga nel Lipsia.













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