La Lollobrigida fa sua la Coppa della mass start 

Pattinaggio velocità. Nelle finali di Minsk l’azzurra con il terzo posto ha conquistato la sfera di cristallo



MINSK (Bielorussia). Dopo la delusione olimpica, Francesca Lollobrigida si è presa una piccola rivincita conquistando la sfera di cristallo della mass start, specialità del pattinaggio velocità a lei molto congeniale. La pattinatrice romana, pronipote dell’attrice Gina, ha confezionato il trionfo finale grazie al terzo posto centrato ieri nella finale di Coppa del mondo a Minsk. Nella capitale bielorussa l’atleta dell’Aeronautica Militare è stata battuta allo sprint finale dalla giapponese Ayano Sato, campionessa olimpica nell’inseguimento a squadre, e dalla canadese Ivanie Blondin. Quarta a un secondo dal podio l’altra azzurra, Francesca Bettrone (quinta in classifica generale) che ha preceduto la sempreverde teutonica Claudia Pechstein. Nella mass start maschile successo a Minsk per l’olandese Simon Schouten sul nipponico Shota Nakamura e sul russo Danila Semerikov. Quinto posto per il trentino Andrea Giovannini che ha mancato il trionfo in Coppa perché è battuto dal belga Bart Swings. Nella generale alle spalle del fiammingo che ha totalizzato 234, il finanziere di Rizzolaga di Pinè con 226.

Secondo posto per la team pursuit maschile azzurra. Giovannini, Riccardo Bugari (Circolo Pattinatori Pinè) e Alessio Trentini (Velocisti Ghiaccio Pergine) sono giunti alle spalle della Norvegia e davanti al Giappone in una gara che ha visto solo queste tre Nazioni al via. Sui 5000 metri vinti dal norvegese Sverre Lunde Pedersen (6.22,15), settimo Davide Ghiotto (6.31,64), ottavo Giovannini (6.31,67).

Nella classifica di Coppa, Nicola Tumolero (infortunato) ha chiuso al quarto posto a 20 punti dal terzo occupato da Sven Kramer. Coppa al canadese Ted-Jan Bloemen.

Per l’Italia delle lame lunghe un’ottima stagione a livello sportivo con il bronzo olimpico di Tumolero sui 5000 e le medaglie agli Europei di Kolomna ma anche caratterizzata dalla triste vicenda della squalifica di Bosa e Bonazza indotta dai vertici federali. (m.m.)













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