La Procura chiede d’archiviare 

La frode sportiva. Nella sua istanza il procuratore Bramante rileva “elementi di opacità” non risolti. Sottolineate le diverse anomalie nella gestione delle provette nel laboratorio di Colonia e il dato abnorme sulla concentrazione del Dna. Ma manca la prova della manipolazione



Bolzano. Il processo a carico di alex schwazer per la seconda accusa di utilizzo di sostanze dopanti è destinato a fermarsi. ieri pomeriggio la procura della repubblica ha depositato istanza di archiviazione del procedimento in atto nei confronti dell’ex marciatore azzurro. le ipotesi accusatorie che avevano portato al processo e che hanno visto confrontarsi in aula super esperti e super consulenti si sono sciolte come neve al sole. anzi, il processo ha evidenziato diversi aspetti inquietanti e mai chiariti anche per la completa assenza di collaborazione da organi di giustizia stranieri.

Alex schwazer sta dunque per uscire definitivamente da questo processo (sarà il giudice walter pelino nei prossimi giorni a decidere se accogliere o meno la richiesta della procura) da vero e proprio vincitore. in primo luogo per aver saputo evidenziare quelli che il procuratore giancarlo bramante (nella sue argomentazioni conclusive) ha definito “elementi di opacità” (cioè di totale assenza di chiarezza e trasparenza) dell’inchiesta. l’elemento centrale delle argomentazioni della procura riguarda ovviamente la gestione delle provette del controllo antidoping di alex schwazer. «la tracciabilità della provetta - scrive il procuratore bramante - non appare sicuramente in linea con il necessario anonimato dell’atleta». non solo. nelle conclusioni della procura si sottolinea come «la presenza presso il laboratorio di colonia di una quantità di urina superiore a quella dichiarata non collima con le affermazioni agli atti del procedimento». il procuratore bramante però ricorda anche che mancherebbe agli atti dell’inchiesta “qualsiasi indizio di manomissione”.

C’è poi la questione della concentrazione assolutamente anomala del dna riscontrata nel campione di urina di schwazer. «un dato che pone sicuramente alcuni interrogativi che però rimangono irrisolti, soprattutto se si considera che nel novero delle ipotesi rimane l’astratta possibilità che l’assunzione di sostanze dopanti possa incidere sulla concentrazione proprio del dna».

Ma i dati emersi dalle varie analisi scientifiche sul campione di urina di alex schwazer non hanno mai trovato alcuna spiegazione scientifica. in un microlitro di urina una persona normale può avere una concentrazione massima di dna compresa tra i 50 ed i 150 picogrammi. nelle urine di schwazer sottoposte ad analisi il primo gennaio 2016 (nelle quali emerse la traccia di testosterone che portò alla maxi squalifica) la densità rilevata di dna fu di 11.164 picogrammi. un dato che non ha trovato riscontro neppure dai controlli effettuati per diversi mesi su 37 atleti, abituati ad allenarsi pesantemente tutti i giorni, così come faceva schwazer. nessuno dei 37 ha mai superato, nei valori massimi, i 200 picogrammi per microlitro. una situazione - secondo la difesa - che legittimerebbe l’ipotesi della manipolazione delle urine per incastrare schwazer e stroncargli la carriera sportiva. la procura di bolzano non giunge però a queste conclusioni. anzi l’ipotesi della manipolazione, secondo il procuratore, «non è corroborata da elEmenti concreti».

L’avvocato gerhard brandstätter si è comunque definito soddisfatto della richiesta di archiviazione avanzata dalla procura. «è quello che ci aspettavamo - ha commentato ieri sera il legale - anche se da una prima analisi delle argomentazioni del procuratore mi sembra che alcuni elementi emersi dall’inchiesta e dal dibattimento non siano stati valutati. comunque noi non ci aspettavamo altro che la richiesta di archiviazione».

A questo punto il fascicolo passa nelle mani del giudice walter pelino che dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta di chiudere il procedimento. e poi sarà necessario anche attendere i tempi tecnici della giustizia per verificare una eventuale opposizione che una delle parti in causa potrebbe esercitare.

Da ieri per schwazer si è riaccesa la speranza di poter tornare a fare agonismo ottenendo una revoca della squalifica. «stiamo valutando tutto - dice l’avvocato brandstätter - e batteremo ogni strada possibile».

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