MADRID (Spagna). La Juventus è eliminata nei quarti di finale di Champions League, ma con quanta amarezza, e quante polemiche. Al «Bernabeu» i bianconeri vincono 3-1 ma in virtù dello 0-3 di Torino passa il Real Madrid. Per la squadra di Allegri, partita alla grande davvero con il turbo, doppietta di Mandzukic al 2’ e al 37’ e gol di Matuidi al 16’ della ripresa, poi la partita si è equilibrata, con la Juve più attenta a coprire e con le due squadre che evidentemente puntavano ai supplementari. Ma al 48’ della ripresa, su un’offensiva finale del Real, l’arbitro concedeva ai padroni di casa un rigore, a una manciatas di secondi dalla fine della partita, per un intervento, più scomposto che volontariamente falloso, di Benatia su Vasquez pescato da Ronaldo. Proteste juventine con il direttore di gara che non trova di meglio da fare che espellere Buffon, con conseguente cambio e uscita di Higuain per far entrare il secondo portiere Szczesny. Il quale nulla ha potuto, ormai al 97’, sul rigore, una bordata nell’angolino alto sinistro del portiere, trasformato da Cristiano Ronaldo.

Poco prima del fischio d’inizio, il direttore generale bianconero, Giuseppe Marotta, aveva espresso il carattere “pugnante” che la Juventus avrebbe messo in campo. «Il punteggio dell’andata ci vede in grande difficoltà ma giocheremo al massimo per risollevare questa situazione - aveva detto a Premium Sport il dirigente bianconero -. Qualcuno ha definito la qualificazione un miracolo ma noi crediamo nei miracoli e ci proveremo. Ci crediamo, questo è il sentimento che c’è all’interno del gruppo. La Roma insegna. Poi se non ci riusciremo faremo le nostre riflessioni ma la rimonta della Roma ha insegnato qualcosa: questo è soprattutto il calcio, soprattutto è la Champions Legue, che non è un campionato ma un torneo dove se becchi la serata giusta riesci a trovare una qualificazione straordinaria. Per la Roma e per il calcio italiano».