La rosa a Milano in “British style” 

La crono finale. L’inglese Tao Geoghegan Hart rispetta il pronostico e rifila 39” a Jai Hindley: il 25enne della Ineos Grenadiers in trionfo Filippo Ganna fa sua anche la terza prova contro il tempo: l’ultimo a riuscirci nella stessa edizione era stato Francesco Moser nel 1984



Milano. Il cronometro esalta l’iridato Filippo Ganna e incorona Tao Geoghegan Hart: il Giro d’Italia numero 103 è suo. Il 25enne britannico del Team Ineos Grenadiers ha tradotto in classifica il pronostico su carta. Nei 15 chilometri della prova contro il tempo conclusiva, da Cernusco sul Naviglio a Milano, ha inflitto 39” di distacco a Jai Hindley e gli ha strappato di dosso la maglia rosa all’ombra della “Madunina”.

Sette giorni dopo.

Una settimana fa, quando tagliò a braccia alzate il traguardo di Piancavallo, Tao pagava 2’57” di ritardo dall’allora leader Almeida, 2’42” da Kelderman e appena 1” da Hindley. Il destino del Giro sembrava scritto.

Il duo del Team Sunweb ha avuto l’occasione di staccare il londinese nella tappa di Madonna di Campiglio: a 5 chilometri scattò Hindley, ma a rispondere al suo attacco fu il compagno di squadra Kelderman. Probabilmente non sarebbe bastato, ma se c’è qualcuno che deve recitare il “mea culpa” è proprio l’olandese, che ieri ha ricevuto di tutto fuorché abbracci dal collega australiano.

Strategie a parte, Geoghegan Hart ha meritato il successo, un risultato straordinario per un team che, dopo soli tre giorni di corsa, si era trovato orfano del proprio capitano Geraint Thomas. Ha perso Thomas, ha trovato Geoghegan Hart.

Il Team Ineos Grenadiers si è reinventato. Geoghegan Hart ha rimontato posizione su posizione, lontano dai riflettori. E alla fine ha battuto tutti, supportato nelle tappe d’alta montagna da un Rohan Dennis sontuoso. Almeno una manica della maglia rosa la merita. La differenza è stata lì: una squadra potenzialmente forte, contro un’altra che squadra lo è stata davvero.

Conferma Ganna.

La formazione di Sir Brailsford ieri ha centrato la settima vittoria di tappa con Filippo Ganna, che ha vinto tutte e tre le prove contro il tempo dell’edizione 2020 della corsa rosa, chiusa con quattro successi in totale, considerando anche l’impresa siglata a Camigliatello Silano. L’ultimo italiano a vincere tre cronometro in una stessa edizione del Giro era stato Francesco Moser, nel 1984. Che sia di buon auspicio.

Ieri Ganna ha portato ancora una volta in trionfo la maglia iridata conquistata il mese scorso a Imola. Il piemontese ha coperto i 15 chilometri di gara in 17’16”, alla media di 54,556 km/h. Ha rifilato 32” di distacco al secondo e al terzo classificato, il belga Campenaerts e il compagno di squadra Rohan Dennis, mica due qualunque.

Verso la “rosa”.

Poi l’attenzione si è concentrata sul duello per la maglia rosa. Geoghegan Hart ha spinto un durissimo 58x11. Troppo per Hindley, che ha optato per il 56. L’australiano ha retto il passo del britannico solamente per i primi 2 chilometri, poi ha pagato dazio. Alla fine 39” hanno separato i due. Ha esultato il corridore del Team Ineos, che ha chiuso in trionfo.

Il Team Sunweb ha piazzato due atleti sul podio, ma sui gradini più bassi, con il 22enne portoghese Joao Almeida quarto a 2’57”, in rosa per quindici giorni. Settimo e migliore degli italiani Vincenzo Nibali che, si sapeva, prima o poi avrebbe dovuto lasciare spazio alla “new generation”. Il momento è arrivato, con l’Italia rimasta orfana di un corridore da corsa a tappe. AAA nuovo campione cercasi. L.F.

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