La staffetta azzurra è d’oro con la “solita” Eva Lechner 

Europei mountain bike. Dopo la frazione di Braidot, l’altoatesina lotta contro i colleghi  maschi, favorendo la rimonta dei compagni Agostinacchio, Pesse, Tovo e Zanotti 



Monteceneri (svizzera). Eva Lechner e l’Italia si sono infilati al collo la medaglia d’oro nel team relay ai campionati europei di mountain bike, iniziati ieri a Monteceneri, nel Canton Ticino. La squadra italiana ha preceduto di 21” la Francia e di 46” i padroni di casa della Svizzera, argento e bronzo.

Eva lotta contro i maschi

Dopo aver conquistato uno storico argento ai Mondiali nello scorso weekend, in Austria, la biker altoatesina ha aggiunto un altro prezioso alloro alla sua ricchissima bacheca, centrando la quarta affermazione della carriera nella staffetta continentale, dopo quelle del 2005 (a Kluinsberg), del 2012 (a Mosca) e del 2013 (a Berna). Per l’Italia, invece, si tratta del quinto successo in totale.

Se sabato scorso Eva aveva dovuto fare da sé, questa volta il successo è stato condiviso con i compagni di squadra del team azzurro, con l’Under 23 Juri Zanotti protagonista di una splendida prova, capace nel finale di mettere la museruola al neo campione del mondo di categoria, il francese Jordan Sarrou. Erano sei, in totale, i componenti di ogni squadra, novità introdotta quest’anno dall’Unione Ciclistica Internazionale e accolta, di conseguenza, adottata anche dall’Unione Ciclistica Europea. Dei sei iscritti per ogni nazione, tre erano maschi e altrettante donne.

Sul percorso disegnato sul Monte Tamaro, bagnato dalla pioggia, Eva Lechner è stata schierata in seconda frazione. Al lancio c’era Luca Braidot, che ha chiuso il primo giro di gara in prima posizione, tallonato dal transalpino Azzaro e dal danese Andreassen, con la Svizzera soltanto sesta a 9” di distacco.

Il testimone è quindi passato alla Lechner che, in virtù della discrezionalità degli schieramenti di ogni squadra, si è trovata a gareggiare contro i colleghi maschi delle altre nazioni. Per questo motivo, l’Italia è scesa al penultimo posto con un gap di 2’18”. Tutto secondo programma.

La rimonta azzurra

A iniziare la rimonta è stato lo junior Filippo Agostinacchio, che ha passato il testimone a Nicole Pesse, mentre davanti comandavano la classifica provvisoria i danesi. All’inizio della quarta frazione, gli azzurri avevano un ritardo di due minuti dalla testa della corsa, rimasto quasi immutato al termine del passaggio successivo, quando l’under 23 Marika Tovo è transitata però per seconda, a 1’55” dalla Danimarca.

A siglare la rimonta d’oro è stato Juri Zanotti, seguito a breve distanza dall’iridato francese Sarrou, il vero ostacolo da superare, perché i danesi schieravano in ultima frazione una donna, Malene Degn. Zanotti è andata a riprenderla ed è poi stato bravo a resistere al tentativo di rimonta di Sarrou, staccato al traguardo di 21”. Terzi i campioni in carica della Svizzera, solo quarta la Danimarca, che aveva a lungo accarezzato il sogno della vittoria.

ORDINE D’ARRIVO: 1. Italia in 1h24’35”; 2. Francia a 0’21”; 3. Svizzera a 0’46”; 4. Danimarca a 1’07”; 5. Repubblica Ceca a 1’16”; 6. Germania a 2’23”; 7. Gran Bretagna a 2’44”; 8. Spagna a 6’57”; 9. Ucraina a 8’21”. L.F.

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