Calcio Lega Pro

La variabile vincente è quella del bomber siciliano Sparacello

Entra sempre a partita in corso e risolve la situazione: «In panchina si soffre ma siamo dei professionisti»


di Filippo Rosace


BOLZANO. Crisi risolta grazie alla “variabile Sparacello”. La rete realizzata dall’attaccante palermitano, difatti, non solo ha permesso di cambiare i destini del match con il Mantova ma ha anche contribuito a deviare il corso della storia in casa biancorossa, visto che, dal risultato con i virgiliani, dipendeva anche il destino di mister Viali. La variabile Sparacello, dunque, ha fatto mutare ancora una volta il corso degli eventi, così come lo aveva fatto anche in occasione della notturna casalinga con il Forlì, quando la prima rete in campionato del ragazzo cresciuto nel settore giovanile della “Favorita” aveva permesso ai biancorossi di recuperare l’iniziale svantaggio e portare a casa il punticino.

Che la variabile Sparacello stia diventando la chiave della provvidenza di casa Alto Adige?

“No…non credo sia questo – commenta l’attaccante siciliano - ovviamente sono felice di aver fatto gol e di aver potuto dare una mano alla squadra in un momento sicuramente non positivo. Avevamo bisogno di una vittoria che ci restituisse morale e convinzione, e si sa quando la situazione non gira come dovrebbe allora tutto appare più complicato. Così è stato complicato segnare anche domenica scorsa, nonostante la mole di lavoro creata dai miei compagni. Il terreno ghiacciato, poi, non ci ha dato neanche una mano…ma fortunatamente le cose sono andate per il verso giusto, grazie al mio gol ed al contributo fornito da tutti i miei compagni”.

Eppure per un attaccante che si ispira ad Ibrahimovic, non dev’essere facile mantenere la giusta concentrazione in panchina nell’attesa che il mister possa pronunciare l’attesa esortazione: “scaldati!”

“Sarei un bugiardo se dicessi che in panchina non si soffre, ma siamo dei professionisti e bisogna rispettare le scelte del mister. Il nostro gruppo, poi, è composto da ragazzi di qualità per cui c’è solo da lavorare sodo ed essere bravi a fare ricredere l’allenatore”.

Impegno e soprattutto concentrazione, perché entrare a meno di un quarto d’ora dal triplice fischio, riuscire ad entrare immediatamente in partita e realizzare il gol della vittoria è espressione di qualità.

“Bisogna crederci sempre perché entrare a pochi minuti dalla fine e segnare non è facile. Bisogna crederci e continuare sempre a lavorare attendendo con fiducia il momento giusto…che prima o poi arriva”. Fiducia ed incrollabile convinzione che ha sempre sostenuto il giovane Sparacello, sin dai tempi dei primi calci tirati con la maglia rosanero, società in cui l’attaccante ha svolto la formazione giovanile, spogliatoio che ha condiviso con i compagni Accardi, Monteleone e Giacomarro a Gubbio, fino a quando, passando per Ancona, è approdato alla corte di Moreno Longo inserito a pieno titolo nella compagine primavera accanto a Parigini e Barreca. Ed anche con la maglia granata il nostro Sparacello ha saputo far valere la legge della sua personalissima “variabile”.

“E’ un ricordo per me incancellabile che risale al derby con la Juventus, match in cui realizzai il gol della vittoria (finì 3 a 2 per il Toro) al 94’. Una gioia incredibile”! Stesso entusiasmo per il debutto nella cadetteria con la maglia del Latina. Emozioni che per Sparacello non sono di certo finite, visto che l’obiettivo dell’attaccante è quello di centrare traguardi sempre più ambiziosi, magari salire di categoria nel più breve tempo possibile. “Mi ha sempre contraddistinto la fame non solo quella di far gol ma anche quella di arrivare in alto.

La scelta dell’Alto Adige?

Sono venuto qui a Bolzano ritenendola la scelta migliore e non ho sbagliato. Mi trovo in una società sana, organizzata e che ha ambizioni!”

In questo contesto la variabile Sparacello potrebbe, molto probabilmente, contribuire a far mutare gli anche gli scenari in casa biancorossa, schiudendo le porte a maggiori soddisfazioni, abbandonando le continue sofferenze.

“La posizione di classifica che occupiamo attualmente non rispecchia quelle che sono le nostre potenzialità. Voglio arrivare in alto e soprattutto far bene con l’Alto Adige. Dobbiamo raggiungere al più presto alla quota salvezza, così, successivamente, saremo in grado di ragionare con maggiore tranquillità”.

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