La vista delle Tre Cime è la ciliegina dei percorsi 

I due tracciati. In tecnica classica i concorrenti dovranno scivolare per 42 chilometri, saranno 32 invece per la “libera”. Nathalie Santer: «Pista facile, terrà compatti gli atleti fino alla fine»



Dobbiaco. Sono 42 chilometri in tecnica classica ‘Visma Ski Classics’ da affrontare il 1° febbraio, 32 km in tecnica libera ‘Challengers’ da gustarsi nella giornata successiva, un menù imperdibile soprattutto per le bellezze paesaggistiche oltreché per le progressioni sportive. Il tracciato della Granfondo Dobbiaco-Cortina dal punto di vista tecnico non presenta grosse asperità, ma le attrazioni principali sono appunto lungo lo stesso territorio pusterese, fino allo ‘sconfinamento’ nella provincia di Belluno: “La Dobbiaco-Cortina presenta una pista più facile delle altre del circuito Visma Ski Classics, e può aiutare a tenere compatti gli atleti fino alla fine”, ci dice Nathalie Santer, ex fondista e biatleta di successo, ora direttore di gara. La marea di fondisti partirà dall’aeroporto militare di Dobbiaco, località il cui nome fa probabilmente riferimento alla posizione geografica “Duplagum” (“due acque”). Dopodiché i concorrenti di entrambe le gare – tecnica libera e classica – passeranno dal Grand Hotel, punto di riferimento culturale per tutta l’Alta Pusteria, semidistrutto durante la Prima Guerra Mondiale e restaurato dalla Provincia Autonoma di Bolzano a partire dal 1991.

Le ‘faticate’ saranno sempre in double poling, una tecnica grazie alla quale negli ultimi anni si stanno riducendo notevolmente i tempi complessivi di gara, seppur totalmente diversa da quelle utilizzate qualche decennio fa: “della tecnica che usavo io resta poco – prosegue Nathalie, - poi nelle lunghe distanze si è sviluppata questa tecnica di spinta enorme che è meno bella da vedere, ma ogni anno ci sono miglioramenti nei tempi di gara”.

La Nordic Arena è poco più distante, sede di competizioni prestigiose nonché uno degli stadi per praticare sci di fondo più moderni al mondo. Ogni pista ha un nome e si riferisce alle star dello sci di fondo e del biathlon di Dobbiaco, come le sorelle Nathalie, Saskia e Stephanie Santer e Albert Walder, che nel 1988 partecipò alle Olimpiadi di Calgary.

I concorrenti della Granfondo Dobbiaco-Cortina sfileranno poi verso il Lago di Dobbiaco e poco più tardi alla centrale elettrica di Landro, con il cimitero di guerra ‘Sorgenti’ monumento nazionale che accoglie l’eterno riposo di oltre 1000 soldati e anche caduti di altre nazionalità.

La Vista Tre Cime è uno dei punti più scenografici del tracciato, i più veloci non se ne accorgeranno nemmeno, ma i fondisti senza particolari esigenze di classifica potranno soffermarsi a gustare da lontano le Cime Piccola, Grande e Ovest. E dopo il lago di Dobbiaco un altro bacino lacustre, quello di Landro, dove si potrà scorgere il Monte Cristallo, maestosa cima cortinese.

Il punto clou del tracciato – anche a detta del direttore di gara Nathalie Santer - è il Passo Cimabanche a 1529 metri d’altitudine, a segnare il confine tra Alto Adige e Veneto: “dove finalmente i fondisti potranno testare il nuovo climb, che lo scorso anno purtroppo è saltato. Lì c’è una nuova salitina che potrebbe fare la differenza”. Ospitale e Fiames le mete preludio del traguardo finale per entrambi i percorsi in tecnica classica e libera, Cortina d’Ampezzo, divenuta famosa nel mondo per aver ospitato i Giochi Olimpici Invernali nel 1956 e nel 2026 nuovamente protagonista.















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