Le Costaud contro tutto e tutti

Merano. Vincerà Le Costaud? Vincerà L’Estran? Vincerà Notherly Wind? Vincerà Al Bustan? Salterà fuori un nome conosciuto e forse trascurato come quello di Quick Davier o dal mazzo uscirà la grande...


Claudio Mantovan


Merano. Vincerà Le Costaud? Vincerà L’Estran? Vincerà Notherly Wind? Vincerà Al Bustan? Salterà fuori un nome conosciuto e forse trascurato come quello di Quick Davier o dal mazzo uscirà la grande sorpresa che nel Merano è dietro l’angolo come quando un francese malandrino spazzò via i sogni di Chivas Regal, il cavallo dal sangue regale. Comunque vadano le cose una è la certezza: è un bel Merano, costruito con la pazienza di Giacobbe dagli uomini della Merano Galoppo in questi tremendi tempi di coronavirus.

Il favorito.

Le Costaud l’avrebbe vinto la scorsa stagione, così narrano le cronache, senza il disastroso errore del suo fantino. Il suo allenatore, il francese Macaire, lo annuncia in perfetto ordine e l’ultima sconfitta nella terra di D’Artagnan avrebbe potuto essere una vittoria senza l’errore sull’ultima siepe. Partirà con l’onore e l’onere di grande favorito ma la cosa potrebbe essere un’arma a doppio taglio visto che tutti affilano le armi contro il cavallo da battere, come fanno nel calcio le squadre contro la Juventus. E allora occhio caro Le Costaud.

L’opposizione.

L’Estran è il titolare in carica del Merano visto che ha trionfato l’anno scorso. Herr Josef Aichner da Sarentino non lascia nulla al caso e ne schiera cinque con la stessa giubba, cosa mai vista nel mondo delle corse, sia di casa nostra sia internazionali. L’intento è quello di non lasciar fare quello che vuole al francese e di caricare le batterie di L’Estran, notoriamente cavallo che ama la distanza ed interviene nelle fasi finali. Il Merano non è una corsetta, è “la” corsa, quella che per cinque chilometri non ha il tempo di rifiatare, soltanto quello di andare. Sono gli ultimi cinquecento che sfiancano del tutto metaforico o glorificano, cinquecento metri che tagliano le gambe, che asciugano i polmoni, come in una 50 chilometri di marcia.

Ed allora perché il pensiero non può andare ad Al Bustan? Il vecchio guerriero dell’est un Merano lo ha già vinto, conosce a menadito la strada, per lui non ci sono segreti. D’accordo, ha raggiunto la veneranda età di dieci anni ma Cogne non è un esempio di longevità? Sarà in grado di imitarlo? Alzi la mano chi si sente in grado di negarlo. E Notherly Wind? Non sa ancora cosa l’aspetta, cos’è il Merano. Sa perfettamente però di essere un buonissimo cavallo e le vittorie che sottolineano il suo cammino stanno lì a dimostrarlo. I suoi uomini gli hanno risparmiato qualsivoglia fatica prima dell’ultima domenica di settembre e quando un cavallo mira ad una corsa è sempre da temere.

Quick Davier ha l’aspetto dell’oggetto misterioso. Stimato buonissimo in scuderia e dal suo appassionato proprietario Christian Troger è stato perseguitato dalla sfortuna. Fermato per un incidente è stato curato e coccolato come uno di famiglia. Adesso è giunto il momento di ripagare tanta dolcezza.

Poi ci sono le sorprese. Capitoul, la carta di Favero per i colori di Lydia Olisova meritava di esserci – dice l’allenatore di Sinigo. In fin dei conti si va a premio fino al settimo posto e pur correndo per vincere ci sono anche i premi di consolazione. Soldier’s Queen, l’altro di Francia con i vessilli di Cottin, non è un primaserie in patria. È un soggetto che frequenta gli handicap della terra d’oltralpe ma con risultati lusinghieri sino ad un certo punto. Va detto che un discreto francese spesso ha stracorso per cui i nostri faranno bene a non sottovalutarlo eccessivamente. Della compagnia Aichner correranno con chance proprie sia Notti Magiche sia Zanini, ambedue in grado di dare un volto alla corsa mentre Martinstar ed il nonno Il Superstite si occuperanno della situazione contingente. Volcancito è il massimo della sorpresa voluto da Orfeo Bottura in campo per onorare i colori.

Ecco il Merano, l’appuntamento che l’Europa ippica c’invidia e che affronta un’edizione dai contorni speciali, nell’emergenza ma senza panico, preservando la sua magia più unica che rara.

Le altre corse.

Alla portata principale che verrà servita in chiusura di pomeriggio faranno da preludio altre sei corse, e si tratta di prelibatezze. Si apre con due prove per gr e amazzoni un cross con dieci partenti e il mglio in piano con nomi di primo piano da Ragner a Gabriella e Mychoon. Alla terza il Gran Citerium: Makito è il grande assente, la palma per il miglior giovane ostacolista è una corsa aperta con Best Adress e Lehmi Pass e No Profit in prima fila. Poi il Goldegg, la maratona in piano (3000 metri) con Zollikon contro tutti, e l’élite dei 4 anni in siepi il francese Apple’s Cat lancia la sfida a Sky Constellation del team Romano-Troger. Il premio Alessia Chiaro, affolata piana, fa da battistrada all’81° Gran Premio che andrà in scena alle 17.15. Un pomeriggio di spettacolo, in pista e nel parterre con una serie di intrattenimenti musicali e non solo organizzati dalla Merano Galoppo: il pubblico sarà limitato per le disposizioni anti-Covid, ma la festa è comunque garantita.

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