Le lame hanno scolpito l’argento 

Con Fontana, Maffei, Peretti e Valcepina la staffetta azzurra-rosa dello short track è 2ª



GANGNEUNG (Corea del Sud). Un bel bronzo che si trasforma in uno splendido argento. Tutto questo è merito dello short track che regala emozioni anche dopo la linea d’arrivo. Già, perché tra curve da brivido, velocità, spinte e cadute, c’è da fare i conti con i ricorsi e con i giudici sempre più spesso chiamati a ricorrere al Var per sanzionare una o l’altra atleta. È accaduto anche al termine della rocambolesca finale della staffetta femminile, ieri. Trascinate dalla locomotiva Arianna Fontana, che con questa medaglia entra nelle leggenda dello sport italiano, e con Martina Valcepina, Lucia Peretti e la rendenese Cecilia Maffei a fornire un eccellente contributo, le azzurre avevano concluso terze. Dopo un’eterna ed estenuante analisi video, “Ary”, Martina, Lucia e Cecilia si sono viste sul tabellone al secondo posto, per un urlo di gioia ancor più forte. Tutto a seguito della squalifica della Cina che, seppur seconda alle spalle di un’incontenibile Corea del Sud, nel corso dei 26 giri aveva commesso un’infrazione. Le azzurre sono così finite sul podio tra le sudcoreane (Shim Sukhee, Choi Minjeong, Kim Yejin e Kim Alang) e le olandesi, bronzo insperato essendo state le vincitrici della finale di consolazione.

L’argento in staffetta per “Ary” Fontana è settima medaglia personale ma anche l’ingresso nella storia sportiva italiana. Sempre sul podio in una o più gare da Torino 2006, la pattinatrice valtellinese, allenata dai tecnici federali Kenan Gouadec e dal pinetano Ermanno Ioriatti (il marito Anthony Lobello cura di più la preparazione atletica), ha superato le 6 medaglie di due leggende dello sport azzurro, Armin Zöggeler ed Eugenio Monti. Lo slittinista altoatesino tra il 1994 e il 2014 era salito sul podio ben sei volte consecutive mentre il bobbista ampezzano, da Cortina ’56 a Grenoble ’68, passando per Innsbruck ‘64, aveva centrato medaglie sia nel bob a due che nel quattro.

Bella soddisfazione anche per Valcepina che ha voluto dedicare la medaglia alle figlie gemelle Camilla e Rebecca, nate nel 2014 e presenti in tribuna.

La “senatrice” del gruppo, 33 anni di Pinzolo, è Cecilia Maffei, che ha dedicato l’argento ai genitori, anch’essi presenti in tribuna. Per lei un sogno realizzato: «Ero riserva nel 2006 a Torino, riserva nel 2014 a Sochi e questa volta hanno creduto in me», ha detto Cecilia.

La Gangneung Ice Arena tra quasi 12mila supporter in delirio che fanno salire i decibel ogni volta che c’è sul ghiaccio un sudcoreano e con le cheeleaders nordcoreane composte e a sventolare la bandierina rossa e blu con la stella bianca per incoraggiare l’unico loro rappresentante della serata (Jong Kwang Bom, pure squalificato), è una festa per lo short track.

Nella finale le azzurre si piazzano sornione a chiudere il trenino in ultima posizione. A quattro giri dal termine il colpo di scena. Causa una manovra un po’ azzardata di una sudcoreana, Lucia Peretti resta coinvolta, assieme a una canadese, in una caduta. Entrambe finiscono tra i materassi. Parte un “Noooo!” collettivo fra i supporter azzurri. A rimettere in lizza per una medaglia l’Italia è la sua atleta di punta, Arianna Fontana, brava a capire la situazione andando a fornire assistenza alla compagna. Un tocco e via di nuovo a caccia della medaglia che da bronzo si è trasformata in argento.(m.m.)

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