Boxe 

Leon Spinks, addio al pugile che battè Cassius Clay

St. louis (usa). L’avevano soprannominato “Neon” per il modo vistoso in cui amava vestirsi e per la bella vita nei locali alla moda, che frequentava soprattutto di notte, circondato da ragazze e...



St. louis (usa). L’avevano soprannominato “Neon” per il modo vistoso in cui amava vestirsi e per la bella vita nei locali alla moda, che frequentava soprattutto di notte, circondato da ragazze e personaggi appariscenti. Ma Leon Spinks, morto a St.Louis (Usa), all’età di 67 anni, per un tumore, è passato alla storia del pugilato e dello sport soprattutto perché è stato uno dei pochissimi capaci di battere il grande Muhammad Alì Cassius Clay. Era un 24enne ex marine di belle speranze e grandi ambizioni, quando nel 1978 sfidò Alì, campione in carica. Dopo una breve carriera da dilettante (oro Olimpico a Montréal 1976), Spinks aveva debuttato tra i professionisti nel 1977. Dopo soli 7 incontri da pro, ebbe la sua occasione: la sfida per il mondiale in cambio di una borsa minima, un match di routine per Alì, ma un trampolino per “Neon”, utile a velocizzare la crescita della carriera. Invece il suo turno arrivò subito.

Alì infatti forse sottovalutò quel giovane dalla mascella quadrata e sempre sorridente, che vestiva abiti sgargianti e aveva frequentazioni ambigue, ma colpiva duro. Così il 15 febbraio 1978 a Las Vegas, davanti a migliaia di tifosi attoniti, Spinks fece il capolavoro della sua vita di pugile, prendendosi un posto fra gli immortali della boxe: in modo inaspettato, fece soffrire il mito per 15 lunghissimi round e lo piegò, strappandogli la corona dei massimi. Vinse ai punti, con verdetto non unanime, ma vinse. Spinks era più giovane del 36enne Alì di ben 12 anni.

Quella vittoria rivoluzionò la vita di Spinks che in gioventù non era trascorsa nel benessere. “Neon” colse l’attimo, cancellò tutti gli impegni già presi per altri combattimenti (fra cui uno con Ken Norton, che nel 1973 aveva battuto Alì, rompendogli addirittura la mascella) e si concentrò sulla rivincita, per stare alla ribalta e incassare una cospicua borsa. Ma lo fece a modo suo, continuando a frequentare i locali notturni tra un allenamento e l’altro, con l’intermezzo di qualche guaio per droga, l’arresto per guida in stato di ebbrezza e altre bravate (si disse che la sera prima del match era andato a letto con una sua tifosa). Il 15 settembre del 1978, Spinks e Alì tornarono a incrociare i guantoni, ma stavolta non ci fu storia, il re si riprese il titolo senza troppa fatica, come aveva fatto con Norton 5 anni prima. Fu l’ultimo titolo per Alì, e l’inizio della fine per Spinks.













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