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Lutz, un “disoccupato” di lusso

Il meranese oggi lavora al bar della piscina di Gargazzone dopo 4 anni passati al Milano


di Thomas Laconi


GARGAZZONE. L’estate di molti giocatori di hockey è un condensato di pensieri, speranze, timori, ma anche di sogni. In Italia, la futura Serie A è ancora tutta da “disegnare”: tra addii (Milano, Caldaro e Appiano), punti di domanda (Egna), budget ridotti all’osso e problemi economici, il quadro risulta a dir poco preoccupante. Ed è così che la lista dei “disoccupati” si allunga, giorno dopo giorno. Tra questi c’è anche Andreas Lutz che aspetta di conoscere il suo futuro. Il 29enne terzino meranese, dopo 4 anni a Milano, è tornato a casa, chiudendo la sua avventura meneghina con numeri da capogiro (45 punti totali, record in carriera in Serie A ndr). Lutz, la sua estate la trascorre a Gargazzone, lavorando al bar della piscina comunale. Perché di hockey non si vive tutto l’anno. Il difensore meranese, uno dei terzini più talentuosi in circolazione, preferisce concentrarsi sul presente. «La notte dormo – sorride - il lavoro estivo mi aiuta a non crearmi troppi pensieri». “Andy” è uno dei tanti giocatori italiani ancora senza contratto. Incredibile, ma vero.

Andreas Lutz, come sta vivendo questa estate da “Free agent”?

Lavoro a Gargazzone, sono tranquillo, ma è anche vero che devo riabituarmi ad una situazione di questo tipo. Ai tempi di Pontebba firmai tre anni di contratto, a Milano la scorsa stagione è terminato il mio accordo quadriennale con i rossoblu. Ho sempre firmato accordi lunghi, adesso si riparte da zero. Lavorare mi aiuta anche a non pensare troppo al futuro. Certo, l’estate è difficile, vedremo però quello che accadrà.

Dopo una vita a Milano è pronto a tornare a casa?

Ammetto che se Milano avesse proseguito la sua avventura in Serie A, sarei rimasto volentieri un altro anno. Invece è saltato tutto. Dispiace per i tifosi, l’ambiente eccezionale. Abbiamo costruito qualcosa di importante, l’ultima stagione è stata molto positiva. Adesso però è finito tutto. A malincuore.

Ha ricevuto offerte finora?

Sono in contatto con due squadre della Serie A, non mi sbilancio. Per ora sono senza contratto, valuterò con calma, ma entro luglio spero di trovare un ingaggio. Luglio è sempre un mese particolare nell’hockey: si muove poco, le squadre devono ingranare. In Italia i tempi dell’hockey sono molto lenti.

E’ stato accostato al Valpellice. Sta effettivamente trattando con i piemontesi?

Vero, è una delle possibilità. Dopo una vita lontano dall’Alto Adige, ammetto però che mi piacerebbe tornare a giocare vicino a casa. Qui ho la fidanzata, il mio lavoro estivo in piscina, gli amici. Dopo nove anni, magari, succederà. Vedremo. Non chiudo però le porte a nessuna opzione.

Lei ha sempre giocato in Italia. Ma qual è questo “famoso” sogno nel cassetto?

Mi piace molto la Ebel e ammetto senza problemi che sarei molto felice di affrontare una stagione con la maglia del Bolzano. Ho visto molte partite in televisione, il livello è alto, il gioco è molto spettacolare. Insomma, per me vivere un’esperienza come questa sarebbe bellissimo. Già al primo anno di Ebel dei Foxes avevo sperato di rientrare in questo progetto. Anche lo scorso anno speravo si muovesse qualcosa Questa volta vedremo come andrà a finire. Ripeto: per me vestire la maglia del Bolzano sarebbe un sogno.

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